“Botteghe di mestiere”, fondi a trenta imprese nissene grazie alla Cna

Terenzio Alio presidente C.N.A.

Ennesimo risultato positivo per la Cna nissena nel settore dell’occupazione giovanile. Sono stati finanziati quattro progetti di “Botteghe di Mestiere” grazie al programma Amva. Si tratta di un programma promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, attuato da Italia Lavoro, con il contributo dei Pon del Fondo Sociale europeo 2007-2013. La misura, mette a disposizione una borsa mensile di 500 euro per ogni partecipante che avrà la possibilità di acquisire conoscenze, competenze e capacità per trovare un’occupazione o per avviare un’attività artigianale in proprio. Ogni ciclo di tirocinio prevede l’inserimento in bottega di dieci giovani. Le aziende che hanno vinto beneficeranno di un contributo di 250 euro mensili per ciascun tirocinante ospitato. E spulciando i numeri si nota il successo in provincia: nel Nisseno, grazie alla Cna, sono quattro i progetti finanziati, più del 30% del totale siciliano. Le aziende coinvolte sono trenta. I quattro settori d’ambito riguardano l’artigianato con “Apprendiamo il mestiere, fabbrichiamo il futuro”, “Antichi metallari”, nel settore della lavorazione dei metalli, “Nuova scintilla” per il settore elettrico e infine “Bottega del gusto” per il settore alimentare. I tirocinanti coinvolti saranno 80, provengono da tutta la provincia, e saranno divisi in due turni semestrali di quaranta ognuno. Felice del risultato raggiunto il presidente della Cna Terenzio Alio : “Detro a questo risultato c’è il lavoro di squadra dei dipendenti della Cna, dei consulenti sparsi su tutto il territorio provinciale e delle nostre imprese che ancora una volta ci hanno dato fiducia. In un periodo in cui i nostri giovani e non solo vedono come soluzione ultima emigrare per scappare dalla crisi, il lavoro ben svolto nei confronti delle piccole e medie imprese diventa come una delle chiavi di svolta di questo momento”.

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  • Non è così che si crea lavoro, questa non é altro che un'altra misura di assistenzialismo che già ha provocato enormi danni nella nostra società . Che fine faranno questi giovani una volta terminati i contributi , ammesso che riescano ad aprire una bottega , come possono restare sul mercato se già è difficile per chi ha anni di esperienza. Queste sono misure da fumo negli occhi , le associazioni di categoria dovrebbero far ben altro innanzitutto DIFENDERE I DIRITTI DEGLI ASSOCIATI cosa non fanno anche perché dovrebbero andare a toccare gli interessi dei " cugini ricchi " o potenti che hanno conquistato tutte le stanze del potere .

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