Così l’ufficio del giudice di sorveglianza che non era riuscito a farlo arrivare in tempo per i funerali del padre Raffaele, celebrati mercoledì pomeriggio, ha emanato un provvedimento che restituisce, seppur per poche ore l’aria di casa a Cuffaro. Quest’ultimo ha dapprima raggiunto la stazione dei carabinieri del paese natio, dove ha firmato per far scattare il cronometro delle ventiquattro ore di permesso. Poi ha raggiunto la casa della madre in salita Rosario. Ad attenderlo c’era un nutrito gruppo di persone, tra concittadini e amici, oltre che numerosi giornalisti. Cuffaro, nel silenzio assoluto, è sceso dall’automobile del fratello ed ha salutato con un cenno la gente presente sotto casa; si è soffermato qualche secondo con i giornalisti e poi è entrato nell’abitazione dei genitori.
“Vado a trovare mio padre e torno. Stanno aspettando me per tumularlo – ha detto l’ex governatore – tornerò a Roma prima che scada il termine di ventiquattro ore che mi hanno concesso“. Incalzato dalle domande dei cronisti, Totò Cuffaro ha detto: “La Sicilia è straordinaria. Ai giovani dico, godetevela”.