Dichiarazioni di Scarpinato: il plenum del CSM archivia la pratica sul PG nisseno

Roberto Scarpinato

CALTANISSETTA – Archiviazione per la pratica aperta al Csm sul procuratore generale di Caltanissetta, Roberto Scarpinato, in relazione al discorso tenuto dal magistrato in occasione della commemorazione, nello scorso luglio, del 20esimo anniversario della strage di via D’Amelio. Il Plenum di Palazzo dei Marescialli, a larga maggioranza, ha approvato la delibera della prima Commissione con la quale si proponeval’archiviazione della pratica. Ad astenersi sono stati i laici del Pdl e della Lega, nonche’ il procuratore generale della Cassazione, Gianfranco Ciani. Il Pg della Suprema Corte,
infatti, ha ricordato che presso il suo ufficio e’ aperto, proprio sulla stessa vicenda, un fascicolo pre-disciplinare nei confronti di Scarpinato.

L’archiviazione su Scarpinato e’ giunta a seguito di un lungo dibattito, che aveva occupato larga parte della riunione del plenum anche questa mattina. Il 19 luglio scorso, il Pg di Caltanissetta aveva scelto di commemorare la strage di via D’Amelio leggendo una lettera aperta indirizzata proprio a Paolo Borsellino, nella quale, in particolare, aveva
scritto: “Stringe il cuore a vedere talora, tra le prime file, nei posti riservati alle Autorita’, anche personaggi la cui condotta di vita sembra la negazione dei valori di legalita’ e
giustizia per i quali tu ti sei fatto uccidere”. A chiedere l’apertura di una pratica al Csm era stato il laico del Pdl, Niccolo’ Zanon. Nel documento approvato oggi pomeriggio a
Palazzo dei Marescialli, pero’, si rileva come il discorso di Scarpinato costituisca “espressione della liberta’ di manifestazione del proprio pensiero” e che i magistrati “come gli altri cittadini hanno diritto di manifestare liberamente in pubblico il proprio pensiero, che peraltro essi devono esercitare in modo da non collidere con i principi
costituzionali di indipendenza e imparzialita’, cioe’ con i valori essenziali che caratterizzano lo status degli appartenenti all’ordine giudiziario”

Le affermazioni di Scarpinato, secondo il Csm, “non sono in contrasto con l’indipendenza l’imparzialita'” del magistrato nell’esercizio delle sue funzioni di Pg a Caltanissetta. “L’appello al recupero d credibilita’ da parte delle Istituzioni – si legge nel
documento approvato e scritto dai togati Francesco Vigorito (Area) e Mariano Sciacca (Unicost) – da raggiungere anche attraverso la ferma azione dello Stato contro ogni compromesso con ambienti criminali, puo’ considerarsi l’esplicitazione di
un comune sentire, che diviene tanto piu’ efficace nella sua valenza diffusiva in quanto proveniente da un magistrato intensamente impegnato in una quotidiana azione di contrasto alla criminalita’ organizzata”. Certo, si legge ancora nel documento approvato, nel quale piu’ volte vengono richiamate le parole del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, “le delicate attribuzioni del Procuratore generale richiedono senso della
misura e una particolare cura nelle esternazioni pubbliche”, ma la testimonianza resa nella forma di una lettera a Borsellino, “se pur caratterizzata da toni emotivi e fortemente evocativi comprensibili per il contesto commemorativo in cui sono stati usati, non incide sulle funzioni giudiziarie esercitate dal dottor Scarpinato”. Nel lungo dibattito avvenuto in Plenum, non sono mancate critiche rivolte al Pg di Caltanissetta: in particolare, il primo Presidente della Cassazione, Ernesto Lupo, ha voluto sottolineare “l’importanza di prender posizioni coraggiose, ma nelle parole di Scarpinato si insinua
un clima di sospetto generalizzato, che non educa la collettivita’, perche’ deve esserci la fiducia nelleIstituzioni”.

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  • Da cittadino osservante delle leggi mi congratulo con il Dott. Scarpinato e lo invito con tutto il cuore ad esternare i suoi pensieri sempre come un comune cittadino, visto che non fà altro che interpretare il pensiero di tutti quelli che vivono nella legalità.

  • Praticamente: prima hanno aperto una pratica che non aveva motivo di essere aperta (ovvero sicuramente NON nei confronti di Scarpinato), poi si sono arrampicati sugli specchi per chiuderla, non senza la "bacchettata" espressa con la frase "nelle parole di Scarpinato si insinua un clima di sospetto generalizzato, che non educa la collettivita’, perche’ deve esserci la fiducia nelle Istituzioni”.

    Se 2+2=4 secondo la suprema corte quindi Scarpinato doveva tacere, assistere al solito rito, sopprimere dentro di sè quell'invocazione alla decenza, quell'urlo di riscatto della memoria di Borsellino, della quale, proprio tacendo e assecondando queste ritualità si va continuando a far strame.

    Io invece sono orgoglioso che persone come Scarpinato abbiano sentito il dovere di non autocensurarsi e di dire ciò che, semplicemente, in tanti pensiamo.

    E lo pensiamo proprio perchè vogliamo credere nelle istituzioni, che sono sfiduciate certamente non da questo tipo di coraggiose denunce, ma proprio dai silenzi, dalle connivenze, dalle assenze, dalle distrazioni e dalle vuote ritualità.

  • E' sicuramente un bel risultato, non tanto per il Dott. Scarpinato ma per quelle che sono state le sue affermazioni.
    Occorre sicuramente porre in atto le necessarie azioni per fare la pulizia necessaria.
    Buon lavoro

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