Trama: Pasquale è uno squattrinato popolano che vive alla giornata facendo lo scrivano e condividendo la casa insieme alla figlia Pupella, la moglie Concetta, l’amico Nicolino di professione salassatore e l’amante di quest’ultimo Luisella. I cinque sono ridotti allo stremo per mangiare continuano a portare al Monte dei pegni i loro miseri abiti e qualche oggetto prezioso. E fanno di tutto per sfuggire al padrone di casa che pretende, giustamente sei mesi d’affitto arretrato. Sono nella più totale disperazione, quando arriva in casa dei cinque disperati, il marchesino Filiberto che niente di meno ha bisogno del loro aiuto per sbrogliare un affare delicato di famiglia. In cambio promette loro da mangiare e bere per un mese. Manco a dirlo i cinque si buttano sull’affare senza prevedere i pro e i contro. La fame è più forte del pensiero e dei rischi che si potrebbero correre. L’affare delicato di famiglia era che il marchesino, innamorato della bella Elena, non può sposarla
perché i suoi parenti nobili, si oppongono a questo matrimonio essendo la ragazza figlia di un ex cuoco. Il marchesino dunque chiede a Nicolino e a Pasquale di travestirsi e fingere di essere i suoi nobili familiari, presentarsi con lui a casa della sua fidanzata e chiederla in sposa al padre.
Com’è tipico nella farsa, non mancano i colpi di scena, i ribaltamenti di ruolo, le situazioni paradossalmente comiche che s’innescano tra di loro. Sono tutti spunti possibili per ampliare le scene in altrettante ipotesi comiche, per estendere le trovate narrative in veri e propri “sketch”.
Con la chiara intenzione di rendere quanto più comico possibile il tessuto drammaturgico della storia, cercando – al tempo stesso – di lasciare intatta la carica ironica del testo, il Teatro Stabile Nisseno, cerca di raccontare frammenti di verità (quando è possibile) attraverso lo strumento del divertimento, sia esso nel segno della commedia, che in quello, più surreale e fisico, della farsa.
Il cast è formato da: Giuseppe Speciale, Giovanni Speciale, Salvina Fama, Totò Cannistraci, Giuseppe Minnella, Ilaria Giammusso, Adriano Dell’Utri, Simona Scarciotta, Teresa Calabrese, Raimondo Coniglio, Giovanna Lomagno. La scenografia è di Francesco Lugaro, i costumi di Silvio Alaimo, luci e fonica di Angelo Rizza, direttore di scena Francesco Lugaro, macchinista Matteo Caruso, la regia è di Giuseppe Speciale.
Ingresso libero sino ad esaurimento dei posti.
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la regia è di Giuseppe Speciale...AH AH AH AH AH...bellissima battuta!!!