Considerato che non arriveranno più contributi a pioggia la politica dovrà abbandonare le logiche spartitorie a volte autoreferenziali, pertanto, l’obiettivo dovrà essere quello di creare nuove condizioni per lo sviluppo del territorio in modo dinamico, produttivo e al passo con i tempi. Bisogna mettere al centro i temi del lavoro e dell’economia nel nisseno, e per fare questo ci vuole unità tra tutti i soggetti operanti nel territorio e la politica, quindi, deve mettersi al servizio del cittadino.
Quasi tutti i comuni della provincia ad oggi non hanno approvato il bilancio di previsione, strumento di programmazione per lo sviluppo anche perché si trovano a dovere fare i conti con le scarse risorse trasferite dallo Stato centrale e dalla Regione e in alcuni casi rischiano anche il dissesto.
Questo stato di cose porta gli enti locali a non pagare per periodi lunghi fornitori e ditte appaltanti spesso arrivando a superare anche l’anno. Tutto ciò si ripercuote sui ritardi per diversi mensilità degli stipendi dei lavoratori e in casi estremi, ma non rari, al fallimento delle imprese con il conseguente licenziamento dei lavoratori occupati e per questo motivo la politica deve mettere al centro dell’attenzione gli interessi della collettività salvando i lavoratori e l’impresa. La provincia di Caltanissetta che ha già un tasso di disoccupazione superiore al 34% e con la disoccupazione giovanile tra i 15 e i 24 anni al 43%, non si può permettere di perdere altri posti di lavoro.
Occorre rivedere il modo di gestire e fare politica in provincia parlando il linguaggio della crisi e adeguandolo al passo con i tempi. Per fare ciò occorre un rinnovamento di tutta la politica e della sua classe dirigente anche attraverso il cambiamento di idee e uomini.
CISL
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e voi sindacati quando le farete queste proposte concrete?!
quando si chiede qualcosa a questi signori ... cala il silenzio !
Da quello che emerge dall'articolo sembrerebbe che il sindacato con tutto quello che sta succedendo non c'entri nulla, ma dov'è stato finora!!!!!!Quale parte rappresentano quella sociale o qualcos'altro quando trattano con le aziende e la politica e quali "programmi" hanno chiesto a tutela dei cittadini ed i lavoratori?
da notare la pubblicità di donegani: "anche io sono arrabbiato"
ditemi voi se questo non è prendere in giro la gante, manuel di cosa vuoi essere arrabbiato? hai per caso i problemi di un disoccupato??? ma smettila, io mi auguro una larghissima astensione, solo questo potrbbe essere un segno di rottura...ma tanto non accadrà...la gente si lamenta ma torna a votare sempre i soliti, nella speranza di un favore o di un lavoro. ancora nel 2013 sento "a votare ci vado, potrei avere bisogno..." sicilia del cavolo...