Il CIPE approva le risorse residue per contratti di sviluppo. C’è la “Zona Franca della Legalità” di Caltanissetta

CALTANISSETTA – Il Cipe, riunitosi stamattina, ha approvato le risorse residue del Par- Fas, completando cosi’ tutte le misure previste dalla programmazione deliberata dalla Giunta di governo il 21 giugno scorso. Di rilievo le risorse per dare immediata attuazione ai contratti di sviluppo e ai contratti di programma regionali previsti dell’articolo 4 della legge regionale 15 del 2011 e le risorse per attivaree la “zona franca della legalita'” nella provincia di Caltanissetta. I contratti di programma regionali saranno gestiti attraverso Sviluppo Italia Sicilia. Il Cipe ha approvato anche il finanziamento dell’intervento di bonifica ambientale della rada di Augusta, connessa alla realizzazione dell’hub portuale, a valere su risorse del Fondo di sviluppo e coesione, per la parte di dotazione della Regione siciliana.

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  • Comunicato Aziende ASI

    IL 2 agosto 2012 sono scaduti i termini di prelazioni per l’acquisto dei capannoni ASI che abbiamo in locazione , da domani tali opifici rientreranno a far parte del patrimonio della Regione Sicilia che potrà venderli all’asta, oggi è stata calpestata la nostra dignità di Imprenditori e Cittadini, a cui ,in virtù di una legge che non sta ne in cielo ne in terra , si è tolto il diritto di programmare il futuro delle proprie aziende, in un territorio come quello di Caltanissetta che certamente non è economicamente sviluppato, ed in cui anche una piccola iniziativa può essere l’inizio di un risveglio economico. Noi non facciamo proclami di legalità ,questi li lasciamo ad altri, per noi la legalità è la normalità , che è quella di alzarsi la mattina ed aprire le nostre aziende, assolvere a tutti i nostri doveri di cittadini ed imprenditori, e avvolte pazientare con una burocrazia che limita in modo opprimente lo sviluppo , questa è legalità, non quella strombazzata mediaticamente con inutili convegni e firme di protocolli che non hanno prodotto un solo posto di lavoro.
    Da oggi la parola passa alla politica , la stessa politica che ha generato norme e leggi senza senso, la stessa politica che prima ha promesso una correzione con un emendamento del ART 19 comma 2 let. e, della legge 8/2012 in cui si chiedeva il pagamento degli opifici in 30 giorni , e poi non è stata in grado di farlo votare in aula.
    Noi rimaniamo in silenzio ad attendere che la politica si assuma le sue responsabilità, e che spieghi a tutta l’opinione pubblica le ragioni di questa scellerata legge e l’accanimento amministrativo per non rendere possibile l’eventuale acquisto degli opifici, si deve anche spiegare il perché tale legge è stata applicata alla lettera solo ed esclusivamente sull’ ASI di Caltanissetta , mentre in altre ASI Siciliane i commissari hanno attuato una linea attendista ed di “buon senso” capendo che la norma dei 30 giorni è una cosa fuori dal mondo, a Caltanissetta rischiamo di morire di troppa legalità. Noi speriamo che la politica anche in vista delle ormai imminenti elezioni Regionali , riesca a trovare serie e praticabili soluzioni per risolvere il problema delle 12 aziende, che non solo rappresentano una forza economica nel contesto cittadino, ma sono l’esempio di una civile e composta protesta contro un apparato politico – burocratico che non riesce a far uscire questo territorio da una crisi ormai ventennale.
    Discorso a parte meritano le Associazioni di Categoria Artigiane, le grandi assenti in questa vicenda, fin dal inizio si sono trincerate dietro un fragoroso silenzio, tranne qualche timido interessamento non pubblico da parte della CNA, fino ad arrivare alla dichiarazioni del tutto fuori luogo e lesive dell’immagine degl’Artigiani fatte dal Sig. Sberna presidente della Confartigianato Caltanissetta, che ha dato un esempio di come le associazioni di categoria siamo sottomesse alla politica locale.
    Per avere una sana economia è necessario che le varie associazioni siano libere da qualsiasi vincolo con la politica.
    Molti di noi stanno meditando di trasferire altrove le proprie aziende, non sentendosi più tutelati nei propri diritti in questo territorio, in cui ormai noi Imprenditori viviamo in un clima “ pesante” quasi intimidatorio ,ogni nostra legittima, civile, e democratica dichiarazione è stata intesa come un attacco politico verso “ gli Intoccabili”
    Infine vogliamo ringraziare le migliaia di Cittadini Nisseni che con, e-mail , fax , semplici strette di mano, ci hanno manifestato la loro solidarietà su questa vicenda, questo ci rallegra e ci lascia sperare in un futuro migliore.
    AZIENDE ASI

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