Elezioni Regionali: il “Revolution Day” apre la campagna di Crocetta

CALTANISSETTA  – “La mia candidatura la rilanciano i cittadini e oggi e’ un ‘revolution day’ perche’ con questo atto capovolgiamo le logiche della politica e di come nascono le candidature. Le candidature non vengono decise dal’alto ma dai cittadini. I partiti sono capaci di cogliere questa sfida? Credo di no, e per questo oggi perdono consensi. Io sono il frutto della mia liberta’ e nessuno potra’ mai infliuejnzare le mie scelte”. Cosi’ l’ex sindaco di Gela ora eurodeputato eletto nel Pd, Rosario Crocetta, che ha inaugurato oggi a Palermo il comitato elettorale per la sua candidatura alla presidenza della Regione. Presentato il simbolo della sua lista, un cerchio bianco con la scritta “Crocetta Presidente” e al centro l’immagine di un megafono. Il politico ha annunciato che nelle prossime settimane definira’ un codice etico per i partiti che vorranno stringere alleanze con lui e impegnarli a escludere delle liste gli indagati per mafia o corruzione.  Le parole chiave del suo programma, ha affermato Crocetta, “sono lavoro e sviluppo. Dobbiamo puntare a utilizzare al meglio i fondi europei sburocratizzando e snellendo le procedure, incentivare le energie rinnovabili e chiedere altri 5,5 miliardi di euro dalla banca europea degli investimenti per creare cosi’ 24.000 posti di lavoro. Dobbiamo trasformare la Sicilia in avanguardia del Mediterraneo”.

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  • Insieme all'Udc!...ossia quel partito cattolico totalmente in linea con il vaticano che ha SEMPRE avuto posizioni di totale chiusura verso i gay.
    Molto coerente...il fatto che lui, dichiaratamente gay, non si faccia scrupoli di presentarsi con un alleato così la dice lunga sui suoi incrollabili ideali...complimenti. Dall'Udc c'era da aspettarselo, quelli basta che si mangia...ritrattano spudoratamente ogni posizione presa in passato ( questa la riprenderanno in futuro quando l'alleanza con Crocetta sarà finita). Ma dal "coerente" crocetta sinceramente non me l'aspettavo. Alla fine assistiamo al solito vecchio opportunismo trasformista. L'importante è solo vincere. Niente di nuovo.

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