Eccolo! Puntuale “L’approfondimento” di Pagano. Buona lettura sotto l’ombrellone

CALTANISSETTA – “Legalità, responsabilità e carità”. Un commento originale (spero) in margine al buon successo del film “17 Ragazze”

C’è un abuso del termine legalità. Non c’è ambiente che ormai non ne parli, ma bisogna intendersi bene sul significato di questa parola.
Ritengo che la legalità debba avere alcuni requisiti:
1.                  La legalità si deve coniugare con la responsabilità.
Solo una contemporanea  responsabilità verso se stessi e verso gli altri, infatti, garantisce una vera  giustizia sociale. In altre parole, i diritti o meglio si potrebbe dire, la dignità verso gli altri si esercita solo se si fa  il proprio dovere. Un po’, tanto per fare un esempio come quando ci si ferma al semaforo rosso. Solo così la circolazione stradale è fluida e sicura, consentendo a chi ha il verde di poter passare liberamente ed in sicurezza. In assenza di rispetto del proprio dovere-obbligo, la circolazione dei mezzi diverrebbe caotica, se non addirittura pericolosa.
2.                 La legalità vale sempre, anche per le cose che apparentemente sembrano di piccolo spessore.
Quando la società accetta o tollera le piccole illegalità, la coscienza si intorpidisce e si auto-giustifica.  I ragazzi “pizzicati” a deturpare i muri esterni ed interni (talvolta anche di scuole), o gli adulti rimproverati da qualche raro vigile urbano zelante quando buttano a terra le cicche delle sigarette, spesso si giustificano con la abusata, quanto terribile frase, “così fan tutti”.
Fra l’altro questo atteggiamento remissivo verso le piccole illegalità produce nelle persone positive e di buona volontà, una sfiducia deleteria: “ E’ inutile intervenire, dicono costoro, perché tanto le cose non cambiano”. Anticamera questa per successive grandi illegalità.
3.                 La legalità va coltivata in tutti, soprattutto nei giovani.
I giovani hanno il cuore intrepido e tendono a non essere conformisti. Ecco perché bisogna instillare in loro atteggiamenti, ideali e pensiero forte. La “ribellione positiva” nei giovani, infatti, va coltivata perché solo da loro può nascere il cambiamento sociale.
Vale la pena a questo punto recensire un film che al recente Festival di Cannes ha avuto una grande accoglienza, confermata anche  da un premio importante al 29° Torino Film Festival.
Il film è francese, delle sorelle Delphine e Muriel Coulin e dire che è  coraggioso, è dire poco. Si  intitola  “17 Ragazze” ed è tratto da una storia vera accaduta in Massachusetts (USA) nel 2008.
Una liceale rimane incinta e sulla scia dell’andazzo comune e della cultura dominante riceve pressioni per abortire. Partner, genitori, bidelli, tutti a spingerla a togliere di mezzo quella vita che le pulsava dentro. La pressione su di lei è inaudita, ma Camille (questo è il nome nel film), tra l’amore per il suo bimbo e la voglia di ribellarsi al conformismo progressista, trova la forza per dire no all’aborto. E così pian piano comincia un opera di contestazione e di reazione verso il suo ambiente. Lei  è così forte e originale che pian piano tutte le 16 compagne di classe per solidarietà decidono consapevolmente di restare incinte, di avere un figlio e di crescerlo aiutandosi fra loro, possibilmente in modo differente da come sono state cresciute loro stesse.
“La gravidanza delle 17 minorenni procede dunque contemporaneamente, lasciando interdetti la comunità e le autorità scolastiche, che non trovano ragioni né spiegazioni. In un’epoca in cui per una donna trovare “in coscienza” le condizioni ideali per avere un figlio è un impresa titanica, osservare che non una, ma diciassette ragazzine minorenni abbiano avuto sufficiente “incoscienza” per farlo, è fattore che deve fare riflettere.
Alla fine “17 filles” ci conduce incredibilmente ad ammirare queste ragazze anziché commiserarle. Come eroine che hanno compiuto l’impresa (Marianna Cappi. Il migliore cinema francese: giovane, ribelle, vitale).
Ma quale impresa hanno compiuto Camille e le sue amiche ? L’impresa in cui in un mondo dove la cultura dominante è quella che un cucciolo  di uomo vale meno di un cucciolo di cane, dove la legalità viene sbandierata a parole ma senza legarla alla Responsabilità,  c’è qualcuno, guarda caso delle ragazzine, che hanno spiegato nei fatti cosa  significano amore verso la vita, legalità e giustizia sociale.
Alessandro Pagano

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  • Trovo queste lettere di pagano, vecchie e noiose, parla di virtù e carità, ma vuole che vengano riconosciuti i sui privilegi (predica bene razzola male), il degrado socio-politico-economico che viviamo, non arriva da paesi lontani, ma da questi politici che governano da tanti, troppi anni, loro sono i primi responsabili. Trovo il loro operato assolutamente fallimentare. Ma continuano a cercare visibilità ad ogni costo... incredibile ...

  • In realtà sarei curioso di sapere qual'è l'atteggiamento dell'On. Pagano nel leggere questi commenti. Se la ride? Se ne fotte? Si gasa? Piange? Prova nostalgia? S'infuria? Se ne potrebbe discutere a lungo, ma non lo sapremo mai. Sta di fatto che una buona parte dei suoi tirapiedi, da sempre difensori a spada tratta del Vangelo secondo Alessandro (Dio perdoni questa bestemmia), vanno lentamente defilandosi, probabilmente in attesa di salire su altro carro vincente. Posso però assicurarvi che in questo momento lui ci sta studiando. Noi siamo sue cavie. Sa di essere alla frutta, ma dallo spaccato che esce fuori da questi commenti tenterà, questa volta invano, di tirare fuori dal cilindro altre frottole ben congegnate da proporre agli ultimi amici che gli sono rimasti. Ma ormai è tardi.

    • Caro sig. Domenico, lei afferma che Pagano ci sta studiando. È possibile. Ma io penso che più che studiare noi debba studiare i "numeri". Quello che sto scrivendo è il 36° commento. Non ce n'è uno, dico uno, che lo difenda o quantomeno che non lo attacchi. Non ho mai visto i risultati di un sondaggio dove il 100% del "campione" è contro qualcosa o qualcuno. È una cosa che non rientra nel calcolo delle probabilità. Un "povero disgraziato" che scriva due parole a favore di Pagano ci dovrebbe pur essere, almeno uno. Invece niente. Nemmeno coloro che, come giustamente lei rileva, gli scodinzolavano attorno e ora cercano nuovi lidi. Non capisco, quindi, cosa lo spinga a scrivere ancora questi inutili approfondimenti. Forse voleva solo raccontarci la trama del film e non voleva parlare - così come ha dato l'impressione di voler fare - di giustizia sociale (in contrasto con il suo doppio vitalizio) e di legalità (in contrasto con la condanna in appello per concorso in abuso d'Ufficio). Mi domando, allora, se la paura di trovarsi politicamente "in mezzo a una strada" gli abbia fatto perdere la capacità di discernimento. Non riesco a trovare altre spiegazioni.
      Cordiali saluti.

  • Bravo Pagà, scrivili altri due tre approfondimenti, consensi a gogò, sei amatissimo!

  • Legalità sulla bocca di Pagano è come sentir parlare di partito degli onesti al nostro ex presidente del consiglio, viene quasi da sorridere se a forza di sorridere di certi abusi non fossimo arrivati fino a questo punto.
    Per fortuna è destinato ascomparire presto dal panorama politico locale (dopo il tabula rasa del PDL a San Cataldo le rimane solo l'inetto Campisi) e nazionale, dopodichè saremo felici di ascoltare le sue pippe filosofiche da privato cittadino.
    Non basta saper mettere bene in fila poche parole per convincere la gente a crdere a qualcosa di diverso di quello che la realtà ci sbatte in faccia, un pugno di squallidi affaristi pronti a tutto pur di mantenere il potere, clientelisti che hanno alimentato sogni e speranze della povera gente in difficoltà (di fronte il suo ufficio c'era (per fortuna non più) la fila di gente che veniva a reclamare la contropartita di promesse delle sue campagne elettorali), incapaci amministratori guidati solo da interessi personali lontani dai bisogni delle persone.
    Spari le ultime cartucce onorevole, la gente ride di lei

  • "Legalità, responsabilità e carità"
    ah ah ah ah ah !!!!!!!!!!!!!!!!!!..........no comment.
    Visto che è cieco e sordo( continua a scrivere senza tener conto dei commenti fatti qui ogni volta che scrive!!!!),propongo di ignorarlo TOTALMENTE!!!!è quello che merita.Penso che per un personaggio in vista come lui, abituato ad essere ossequiato, diventare invisibile sia la punizione adatta. L'importante è però che rimanga ignorato alle prossime elezioni!!!!!!!!!

    • Sono d'accordo con Lei.Ma,come vede,la gente continua a commentare...siamo già a 34 commenti!Altro che diventare invisibile...

    • medaglia d'oro al politico filosofo, i cittadini sono stanchi del filosofare della politica!

  • Scusi signor Pagano, le do un'idea.... ma perchè questi "approfondimenti" non li realizza in video... almeno non ci priva di vedere la sua bella faccia.....

  • Ho posticipato la mia partenza per il mare fino a che non arrivava l'approfondimento di Pagano. Una lettura irrinunciabile sotto l'ombrellone.
    Non capisco mai se siete ironici o siete proprio così spudorati.
    Biuone vacanze

  • Quando la notorietà scende sotto i tacchi, come è successo a Pagano, muovere le acque è sempre meglio che non se ne parli per niente. Onorevole Pagano, anzichè scrivere i suoi sermoni che ormai non li legge più nessuno, ci illustri cosa ha pensato per il territorio nisseno dopo che la nostra provincia sarà smembrata.

  • Gli onorevoli cambiano......i discorsi della gente sono sempre gli stessi. Povera Caltanissetta ....

    • Come mai cambiano i nomi e le cose non cambiano? Nulla cambia nonostante girino a ruota i nomi. Chi gira la ruota standosene dietro le quinte?

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