Il primo di questi eventi sarà mirato a ripercorrere le fasi di quegli anni attraverso una mostra fotografica che si terrà nei locali dell’ex circolo nobili di Palazzo del Carmine dal 10 al 12 Febbraio 2012.
Il secondo evento avrà un taglio più commemorativo. Infatti, d’accordo con i coordinatori regionali e i responsabili provinciali, è nostra intenzione organizzare una fiaccolata, che percorrerà le vie del centro storico nisseno, da tenersi Sabato 11 Febbraio 2012.
Quest’anno abbiamo scelto di illuminare con le nostre fiaccole Piazza Garibaldi e Corso Umberto I, luoghi storici e simboli di Caltanissetta, perché vogliamo lanciare un messaggio forte, consapevoli che sia dovere di ogni italiano ricordare una delle più grandi tragedie nazionali. Quello delle Foibe fu un vero e proprio genocidio italiano, che vogliamo ricordare per rendere omaggio a chi nei territori di Istria, Dalmazia e Friuli Venezia Giulia a partire dall’8 settembre 1943 perse la vita o subì torture, rastrellamenti o fu costretto a lasciare la propria terra.
Vogliamo dimostrare che nonostante quest’argomento è stato insabbiato per anni in ogni ambito, c’è chi non ha dimenticato il massacro di oltre 20000 infoibati e l’esilio di 350000 italiani. Invitiamo cittadini ed istituzioni ad essere presenti certi che l’evento sarà partecipatissimo per dimostrare che il muro costruito ad arte per nascondere quella che è stata un’operazione sistematica di pulizia etnica contro il popolo italiano, è ormai destinato a cadere del tutto.
Come ogni anno inoltre, avremo l’onore di ascoltare la toccante testimonianza della S.ra Bruno, nostra concittadina figlia di un infoibato, che starà con noi per raccontarci gli attimi di terrore vissuti in quegli anni e soprattutto nel giorno della cattura di suo padre.
L’appuntamento fissato da Giovane Italia è per sabato 11 Febbraio alle ore 17 in piazza Garibaldi a pochi metri da Palazzo del Carmine.
Calogero Munì
Presidente provinciale Giovane Italia Caltanissetta
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Il titolo della manifestazione è: "contro l'odio comunista", ma cosa propongono i nostalgici del "grande statista" giustiziato dai partigiani a Piazzale Loreto? Ricordando i crimini del regime di Tito non fanno altro che provare a rialimentare l'odio politico a dispetto della parola d'ordine della manifestazione. Non sarebbe più logico ricordare i crimini del nazifascismo, piuttosto che demonizzare un fantomatico "comunismo" mai realizzato nel nostro paese? Se solo avessero fatto un giretto in Istria e Dalmazia capirebbero che nulla quelle terre hanno a che vedere con la storia e la cultura della nostra isola e invece di parlare di inesistente "appartenenza nazionale" potrebbero forse cercare di occuparsi dei macigni che pesano sul nostro futuro e su quello dei nostri figli.