Lettera aperta di Rudy Maira al sindaco Campisi: “Appelliamoci tutti alla nostra coscienza sociale”

CALTANISSETTA – Questa nota non vuole avere alcun significato politico ma vuole essere un appello, non sollecitato,  a nome di chi non ha voce per farsi sentire e non ha ruolo per potersi difendere.

La mia coscienza spontaneamente si rifiuta di prendere atto che da oggi 39 famiglie, tutte monoreddito, non avranno come vivere, non avranno di che sfamare i propri figli (anche nascituri), di pagare i mutui della casa, gli affitti delle pigioni, i canoni per la luce e l’acqua, ecc..

In pratica un disastro sociale per queste famiglie e per la Città al quale si aggiungerà quello delle famiglie degli operatori degli asili nido e degli amministrativi addetti al servizio della raccolta dei rifiuti urbani.

Vorrei che capissimo tutti, Tu per primo, che questi nostri concittadini, alla loro età, con le loro esperienze di vita, con un bagaglio grave di difficoltà di vita pur sempre superate, oggi si sentono civilmente dei falliti, e piangono, piangono sul serio e non per modo di dire.

E non c’è niente di peggiore di vedere padri di famiglia, maturi, avanti negli anni, perdere la loro dignità e piangere.

Non voglio, oggi, addossare colpe a nessuno, e non voglio nemmeno sentirmi rispondere che l’aumento TARSU avrebbe risolto, o risolverebbe, il problema, perché non è così e vorrei evitare nei prossimi giorni inutili confronti sul tema.

Quello che, invece, dobbiamo fare, tutti assieme, sindaco, consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, deputati, sindacati e partiti, allontanando la facile tentazione di giocare allo “scaricabarile” sulle spalle di questi lavoratori, è trovare comunque una soluzione appellandoci alla nostra coscienza sociale.

Io sono pronto a farlo

                        Rudi Maira

 

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  • Condivido quello che stai dicendo, basta con questi politici, SE SI è SVEGLIATA l'AFRICA C'è SPERANZA ANCHE A CALTANISSETTA DI MANDARE A CASA QUESTA GENTE...SVEGLIA CALTANISSETTA ...SVEGLIA CALTANISSETTA

  • Egregio Onorevole Maira
    da cittadino nisseno che dopo 10 anni torna a vivere a Mortanissetta, mi sento deluso e sconfortato nel vedere la situazione di questa città.
    Se delle persone perdono il posto di lavoro, nei settori da lei mensionati, la colpa è di tutta la classe dirigente nissena che si è susseguita nell' ultimo quindicennio, per i seguenti motivi :

    -Assunzioni eccedenti alla necessità reale
    -Incapacità di sviluppare il polo universitario a Caltanissetta, fonte di economica di una città.( Vedasi Enna )
    -Ottimizzare le spese comunali, ed investirle per creare sviluppo
    economico, turistico e artigianale, (Mostre di prim'ordine,
    concerti,Fiere talmente interessanti da richiamare l'interesse delle
    altre province).

    Caltanissetta non ne può più di vedere i propri politici litigare,
    accusarsi e concludere nulla.

    Il nisseno ha bisogno di amare la propria città, di identificarsi dove vive e per fare ciò, bosogna creare opportunità di sviluppo sociale culturale ed economico che dipende da voi politici.
    Mi scuso dello sfogo, viva Caltanissetta

  • L'appello di Maira va accolto,bisogna che tutti si attivino per risolvere questo e tutti gli altri problemi che la nostra Città deve risolvere.

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