Di Maria ha fatto l’excursus di queste due settimane seguenti il decreto Tremonti, con cui – ha detto – “si è presa una decisione assolutamente incostituzionale con la prevista soppressione delle Province con meno di 300 mila abitanti, e ciò in riferimento ad una regione a statuto speciale dove peraltro i liberi consorzi di fatto già esistono dal 1986: preso atto della manovra bis ora annunciata, il fronte d’attenzione è ora proprio rivolto alla Regione, con il governatore Lombardo che da tempo si dichiara per l’abolizione di tutte le Province”.
“Non siamo qui perché si possa avere ora il timore di perdere il posto di lavoro, tutt’al più si potrà perdere la sede” ha aggiunto Di Maria: “Il vero orrore è invece quello di perdere l’identità di cittadini di questa provincia, che può sembrare in agonia ma che invece ha ancora tante potenzialità”. Il segretario della Cisl-Fp ha poi biasimato la totale assenza dei deputati nazionali nisseni su tutta la problematica, indicando nelle migliaia di enti e consorzi (con componenti nominati dall’alto) i veri centri di spreco di fondi, quando invece le relative competenze avrebbero dovuto passare alle Province, proprio perché a carattere sovracomunale. “Oltre al lavoro c’è dunque un problema di dignità”, ha concluso Di Maria: “Come personale non siamo assolutamente soggetti passivi, e restiamo attenti e vigili su una problematica su cui potrà essere indetta anche un’assemblea generale dei dipendenti di tutti quegli enti messi a rischio dalla manovra del governo”.
Della necessità di acquisire le competenze degli organi a base provinciale (Ato, Consorzi, ecc.) ha anche parlato il consigliere Francesco La Rosa, per evitare che la Provincia rimanga solo “un deposito di politici in disuso”, mentre il segretario generale Antonella Liotta, nel plaudire l’attività del sindacato, in riferimento alle recenti decisioni governative ha parlato di rimedio peggiore del male, dato che con la Provincia si vuole di fatto cancellare un’intera classe sociale, un ceto medio, sempre a danno dei soli noti, cioè i lavoratori – basti considerare l’annunciata manovra pensionistica – mentre i costi della politica andrebbero ridotti specie nel sottogoverno rappresentato proprio dagli enti e consorzi anzidetti.
Mancuso, reduce dalla seduta svoltasi ad Enna, ha preannunciato che come presidente della consulta dei presidenti dei consigli provinciali di Sicilia promuoverà una riunione presso l’Urps per l’elaborazione di una proposta sul riassetto delle autonomie locali nell’isola, un riassetto ormai indispensabile per riempire di contenuti e competenze gli enti locali.
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..le dovrebbero abolire proprio per questo macostume dei dipendenti pubblici di abbandonare il posto di lavoro per protestare anche contro leggi che non esistono ( come questa della abrogazione delle provincie ) !!
Andate a LAVORARE !