L’autopsia, ordinata dal pm Gianluca De Leo, che ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di istigazione al suicidio, non avrebbe evidenziato nulla di anomalo rispetto alle modalita’ del suicidio. Il fascicolo di inchiesta su questo fatto rimane a Palermo. Era invece a Termini Imerese, sempre nella provincia del capoluogo, l’indagine sull uomo, che aveva una lunga carriera in polizia e che aveva seguito delicatissime indagini della Squadra mobile. Il suicida da alcuni anni aveva l’incarico di ispettore. Il fascicolo termitano era stato aperto dopo la denuncia presentata dai genitori di una ragazzina di 12 anni, vicini di villa a Cefalu’ della famiglia dell uomo. Il poliziotto aveva saputo che erano in corso verifiche su di lui, ma non vi aveva dato molto peso: si era consultato con un legale, collega della moglie, e sperava in una archiviazione. Di certo non si aspettava la perquisizione e l’avviso di garanzia che gli sono stati notificati venerdì mattina. Ad essere controllati sono stati sia la villetta di Cefalu’ che l’appartamento in cui abitava la famiglia, poco distante dal palazzo di giustizia di Palermo, luogo di lavoro del suicida. I colleghi dell’indagato avevano sequestrato gli hard disk dei computer e alcuni dischetti e cd rom. Dopo essere rimasto solo, la decisione di farla finita.
Martedì a Palermo si svolgeranno i funerali