Gianfranco Miccichè:”Manovra necessaria ma perplesso su abolizione province di Enna e Caltanissetta”

Gianfranco Miccichè

ROMA – Quella varata dal governo e’ “una manovra necessaria, obbligatoria. Tuttavia, permangono in me diverse perplessita’. A cominciare dagli interventi su Comuni e Province”. Lo scrive nel suo blog ‘Sud’ il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e leader di Forza del Sud Gianfranco Micciche’. “Certo – prosegue Micciche’ -, anch’io sono del parere che vadano eliminati quei Comuni e quelle Province che risultano superflue nell’economia amministrativa di un territorio, ma ritengo sbagliato il colpo di scure ‘alla cieca’. Attenersi solo ed esclusivamente a dei parametri oggettivi – continua – e’ il segno di una scarsa conoscenza del Paese reale, ovvero delle sue condizioni ed esigenze. Lo sostengo da tempo: in questo governo siede tanta gente che non conosce il Paese”.
Il leader del movimento arancione spiega che “l’accorpamento delle Province regionali di Enna e Caltanissetta, ad esempio, e’ il risultato ‘matematico’ del criterio adottato dal governo ma e’ un risultato aberrante, in quanto totalmente scollegato dalla realta’ di quei territori, dalla loro ubicazione, dalla loro vita amministrativa, dalle loro esigenze.

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  • L'intervento di cui sopra mi trova perfettamente d'accordo.
    La soppressione delle sole province di Caltanissetta ed Enna, comporterebbe un baratro senza via di ritorno per tutta la Sicilia centrale, che si troverebbe a dover "mendicare" aiuti e sostegno a dei capoluoghi distanti sia per cultura che geograficamente.
    Se storicamente è sempre esistito un "presidio" un "capoluogo" che dir si voglia, al centro Sicilia fin dall'epoca pre-unitaria, una ragione c'è.
    Le dinamiche socio-culturali della Sicilia centrale sono molto diverse da quelle della parte costiera, e da'altra parte non potrebbe essere diversamente, così è anche nel resto d'Italia e del mondo.
    Come si può pretendere uno sviluppo di zone depresse, se le politiche da sempre seguite sono state quelle del togli ai poveri per dare ai ricchi?
    Ora, per un mero calcolo ragionieristico, di "fantozziana memoria", si vuole cancellare una storia, una cultura che esiste già da prima dell'unità italiana, portando al "de profundis" una popolazione che ammonta a circa 500.000 unità. Da cittadino nisseno, da siciliano e italiano, dico che è assolutamente iniquo quello che si sta facendo e soprattutto irresponsabile, perché si priverebbe una parte enorme della Sicilia di un punto di riferimento che da sempre è stata la Provincia di Caltanissetta. Tutto ciò per cosa? Per risparmiare quei pochi spiccioli che comunque verranno destinati a quegli "elefantiaci" uffici ed enti territoriali che si dovranno, loro malgrado, far carico di altri territori, a loro assolutamente estranei e distanti.
    Noi nisseni siamo stanchi...ma veramente...di queste politiche del togliere, paghiamo le tasse come gli altri, non ci danno nulla e per di più dovremmo vedere di buon occhio l'ennesimo scippo?
    Iniziamo a tagliare i costi della politica che conta: Regione e maxiprovince, e lasciamo in pace chi, come noi, deve lottare quotidianamente con problemi, che non sono i restyling degli edifici "patrizi" o l'organizzazione di concerti estivi, bensì l'acqua, il lavoro i disservizi.
    Il mio è un monito, il monito di chi intravvede in questo provvedimento forsennato una condanna a morte per tutto un territorio, e in fin dei conti per la Sicilia tutta, che incapace di prendere il toro per le corna...si autoaffligge, si cancella, eliminando la storia, la cultura e le tradizioni di un popolo, anch'esso siciliano, rappresentato dalla gente di Caltanissetta ed Enna.
    Mi chiedo come si sentirebbero i palermitani, i catanesi gli agrigentini e i siciliani tutti se si dicesse loro: da domani non esisti ti cancello dalla carta geografica...la tua storia finisce qui, però devi continuare a pagare come gli altri anche se non ti verrà riconosciuto nulla!

    Prima di fare queste scelte, cari politici, pensate siete ancora in tempo, la storia insegna i deboli soccombono è vero...ma la ruota gira per tutti e le conseguenze si riverbereranno su di tutti.

    Caltanissetta ed Enna unitevi per difendere i diritti che vi spettano e la storia che via ccomuna.

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