Mancuso: ”Si intervenga sul sistema viario provinciale”

Michele Mancuso

CALTANISSETTA – Alla vigilia dell’approvazione del conto consuntivo 2010 e del bilancio di previsione 2011, che andranno prossimamente all’esame dell’aula, il presidente del Consiglio provinciale di Caltanissetta Michele Mancuso sottolinea la necessità, ormai non più rinviabile, di intervenire in maniera determinata sulla situazione della rete viaria provinciale.

“La battaglia per il miglioramento delle strade provinciali – dichiara a tal proposito Mancuso – è stata tra le più importanti di questi due anni e mezzo di amministrazione. Non c’è dubbio che le difficoltà sono tante, ritenuto che il ventennio precedente è stato di assoluta assenza d’interventi sul sistema viario, o all’insegna di incompiute: Cordovese-Valle, collegamenti per Santa Caterina e Marianopoli, per Niscemi, Montedoro, Milena e tanti altri”.

“A tal proposito mi permetto di esprimere imbarazzo per delle posizioni che ultimamente sono state espresse da alcuni consiglieri comunali a favore del rifacimento della S.P. 23 e a scapito dell’ormai quasi completato ponte Montedoro-Bompensiere. Ritengo infatti legittima ed urgente un’azione concreta da parte dell’ente Provincia al fine di migliorare le strade che collegano Serradifalco e Milena passando da Montedoro. Guai, però a cadere nella trappola della guerra dei poveri! Infatti, credo opportuno che l’atteggiamento, piuttosto che di rinuncia a qualcosa (Ponte Bompensiere) per ottenerne un’altra (S.P.23), debba invece essere di “pretesa”, tenuto conto del nostro stato viario da terzo mondo”.

“Pertanto, nell’assicurare ancora una volta – conclude Mancuso – l’impegno dell’intero Consiglio provinciale sul tema della viabilità, cercheremo, con tutte le nostre forze, di intervenire giornalmente nei confronti dell’Amministrazione provinciale, sensibilizzandola sempre più su tale problematica. Prendiamo in questo esempio dal temperamento e dall’attaccamento al proprio territorio che, ahimè, ci viene insegnato dai politici del Nord, che portano avanti solo una politica d’interesse per le proprie zone”.

 

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