Rifiuti, a giudizio quattro funzionari Ato

CALTANISSETTA- Il gup Marcello Testaquatra ha rinviato a giudizio i quattro ex componenti del Cda dell’Ato rifiuti di Caltanissetta, che sono accusati di false comunicazioni sociali sui bilanci della società d’ambito nel 2006 e 2007. Il 21 giugno prossimi saranno processati in Tribunale l’ex presidente dell’Ato, Giuseppe Cimino (61 anni, nisseno), l’ex vicepresidente Salvatore Parenti (51 anni, nisseno), Antonino Baglio (58 anni, di Marianopoli) e Giuseppe Lupo (63 anni, di San Cataldo).  L’accusa per i quattro imputati è di avere inserito dati falsi nei bilanci dell’Ato presentati alla fine degli anni 2006 e 2007, gonfiando i crediti che l’Ato vantava nei confronti dei Comuni del territorio nisseno associati. Questo emergerebbe,
almeno secondo l’accusa, dall’indagine della Guardia di finanza e dalla consulenza redatta dai periti dell’accusa. Stamattina si sono costituiti parte civile nel processo il liquidatore dell’Ato Cl1, Elisa Ingala, la Provincia regionale, i Comuni di Caltanissetta, San Cataldo e Vallelunga.

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  • Quando tutti questi signori si presentano per chiedere voti ed essere eletti dicono di essere animati da spirito di onestà ed interesse della cosa comune. Usano parole che convingono e commuovono e la gente speranzosa crede che sia arrivato, finalmente, qualcuno che abbaia il "Coraggio (SE coraggio ci vuole....)" di vivere con il proprio stipendio senza ricorrere a sotterfugi di qualsiasi natura per agire diversamente da quanto promesso subito dopo che sono stati promossi, incaricati o eletti. Quando capiremo che fare le cose male, imbrogliare nei bilanci, costruire con materiali scadenti, operare con superficialità, è un danno irreparabile che si ritorce contro se stessi e i propri figli? Quando la vera cultura prevarrà sul falso raggiungimento delle alte posizione sociali solo per affarismo?
    Vivere e agire onestamente e decorosamente si può e lo si deve fare. Se uno vale di più e fa di più è giusto che la società gli riconosca di più. Ma è assolutamente ingiusto che lo stesso si appropri di un solo euro in più di quanto gli spetta ed accetta per svolgere il compito assegnato. Mi pare un concetto così semplice ed elementare che ognuno di noi dovrebbe fare propri.

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