Condannata donna-boss a 5 anni di reclusione

CALTANISSETTA – Cinque condanne e un patteggiamento al processo “Nerone”, celebrato con rito abbreviato dinanzi Elena Carusoal Gup di Caltanissetta, contro i presunti appartenenti alla cosca mafiosa di Aidone (Enna), dedita a estorsioni e danneggiamenti. L’operazione, condotta dalla Squadra mobile di Enna e coordinata dalla Dda nissena lo scorso gennaio, aveva avuto particolare risonanza perche’ era emerso, per la prima volta nell’ennese, il ruolo operativo di una donna. Per la donna-boss di Aidone e’ cosi’ scattata la condanna a 5 anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici: Elena Caruso, operaia di 41 anni, compagna del presunto capocosca Vincenzo Scivoli, sarebbe stata assegnata alla riscossione del pizzo e agli attentati incendiari contro chi si rifiutava di pagare. Scivoli, preventivando un possibile arresto, aveva designato la Caruso alla guida del clan. La donna e’ stata comunque assolta dall’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso. Condannato a 10 anni e 10 mesi Vincenzo Scivoli, 42 anni; 11 anni ed 8 mesi per Riccardo Abati, 48 anni, di Piazza Armerina (Enna); 9 anni inflitti ad Ivano Antonio Di Marco, 37 anni nato a Catania; condanna a 6 anni per Marco Gimmillaro, 38 anni di Piazza Armerina. Ha, infine, patteggiato la pena a 1 anno e 10 mesi Giuseppe Donato, al quale non era contestato il reato di associazione mafiosa.

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