Butera, 33 dipendenti sospesi per assenteismo: Comune a rischio paralisi

Il Comune di Butera rischia la paralisi dopo che 33 dei 95
dipendenti attualmente in servizio sono stati sospesi per
assenteismo. Il provvedimento e’ stato emesso dal Gip del
Tribunale di Gela, Veronica Vaccaro. Nell’indagine, avviata
negli ultimi mesi dai carabinieri della stazione coordinati
dalla Procura della Repubblica gelese, si ipotizzano i reati di
truffa aggravata in concorso e falsita’ ideologica. Il
sostituto procuratore, Vittorio Nessi, aveva richiesto misure
restrittive agli arresti domiciliari o l’obbligo di firma, che
il gip non ha ritenuto di applicare. Attraverso le riprese
delle telecamere piazzate al palazzo di citta’, i carabinieri
hanno ricostruito che i cartellini venivano timbrati di solito
da altri colleghi ma in alcuni casi anche da congiunti come il
coniuge e il fratello. Altri indagati, invece, si sarebbero
allontanati frequentemente dal posto di lavoro per andare a
sbrigare faccende personali o per recarsi a fare la spesa. Idipendenti sono stati sospesi da 15 a 45 giorni.

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  • Veramente mortificante per una persona come me che ha fatto politica e si è impegnato in prima persona per la sua Butera leggere una notizia di tale gravità,gente che viene pagata con i soldi dei contribuenti onesti del comune invece di svolgere il proprio lavoro con dignità e diligenza, si fa i fatti propri e pensare che molti di questi dipendenti conoscendoli volevano far credere di essere i paladini della moralità,dell'onestà e della giustizia e qualcuno addirittura diceva di essere perseguitata/o politico.Ma la cosa più grave è vedere sorelle e mariti di questi dipendenti che ricoprono cariche amministrative o istituzionali quale il consiglio comunale che è l'organo che rappresenta i cittadini, rimanere li immobili attaccati alle loro poltrone.Sinceramente la cosa che mi fa pensare conoscendo il sindaco,la sua onestà e la sua devozione e passione per la politica è come mai rimane li impassibile,perchè non azzera la giunta togliendo le mele marce,come non riesco a capire come mai i consiglieri non invitano il presidente del consiglio a dimettersi visto che la moglie è indagata perchè posso anche immaginare l'imbarazzo dei consiglieri di maggioranza con nel gruppo oltre al presidente del consiglio un consigliere comunale ed in giunta un vicesindaco rispettivamente fratello e sorella di uno degli indagati,l'assessore alla trasparenza e alla legalità marito di una degli indagati,inoltre mi chiedo se non ci sia incompatibilità visto che il consiglio comunale è un organo di controllo che il fratello consigliere comunale possa controllare la sorella facente parte della giunta.Cari compagni come al solito predichiamo bene ma razzoliamo male,sinceramente è vergognoso,stare attaccati alle poltrone a queste condizioni e questi signori indagati devono semplicemente vergognarsi perchè non hanno rispetto ne per il proprio lavoro e ne per quei giovani disoccupati che chi sa cosa farebbero per un posto occupazionale.
    Gaetano Vespa

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