“I gruppi di opposizione, i movimenti ed i comitati di quartiere che hanno sostenuto la tesi della illegittimità dell’aumento TARSU – ricorda Licari, che è stato anche assessore all’ambiente durante la passata legislatura – avevano da tempo cercato di convincerlo a ritirare il provvedimento che se mantenuto potrebbe provocare una valanga di ricorsi che si riverserà inevitabilmente sul Comune. Anche stavolta, piuttosto che scegliere la strada di un modo di amministrare saggio e responsabile che lo avrebbe certamente fatto sentire più vicino alla sua città, il Sindaco ha scelto la scorciatoia del gettare tutte le responsabilità sulla precedente gestione dell’ATO CL1 e sulla passata Amministrazione. In un momento di così grande tensione politica e sociale, financo esacerbata dagli atteggiamenti che potevano risultare provocatori (dissennata la scelta iniziale di trasformare un consiglio comunale aperto in uno a “numero chiuso”), i cittadini nisseni hanno dato prova di grande compostezza civile, dando una grande lezione a chi pensava si sarebbe trovato di fronte ad una folla inferocita. A tutto questo il Sindaco Campisi ha risposto con i risultati della Commissione Conoscitiva da lui insediata, risultati già portati correttamente a conoscenza della Magistratura, ma che non hanno centrato il tema della discussione, l’aumento della TARSU, semmai indurranno sempre più cittadini a non pagare . Se sarà dimostrato infatti, e sarà la Magistratura a farlo, che vi sono responsabilità penali e contabili nella gestione dell’ATO CL1, di questo non può esser fatta colpa ai cittadini, e comunque non avrà giustificato l’aumento del 40%della TARSU, nulla infatti è cambiato sotto l’aspetto finanziario nel 2009-2010 tanto da motivarlo, e ad ogni modo l’aumento doveva essere deliberato dal Consiglio Comunale. In particolare il costo del servizio era aumentato di soli 500mila euro. Questa era infatti la somma in più richiesta dall’ATO per il 2010. Con il contributo del Comune, se fosse stato mantenuto a 4 milioni di euro, il ruolo TARSU, che era già di 7 milioni, e qualche aggiustamento in bilancio, si sarebbe potuto evitare un aggravio così pesante. Inoltre la manovra che ha portato all’aumento TARSU, per la decisione contestualmente presa di dimezzare il contributo del comune, oltre ad essere illegittima e vessatoria, creerà a brevissimo l’impossibilità per l’ATOCL1 a mantenere il servizio, con conseguenti ulteriori aggravi finanziari per il Comune di Caltanissetta, il cui debito nei confronti dell’ATO solo per i due anni di Amministrazione Campisi ammonta già a più di tre milioni di euro, e naturalmente anche stavolta saranno i cittadini a pagare”.