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Il fenomeno dei gamer in Italia: tra connessioni sociali e ricerca di coinvolgimento

Redazione

Il fenomeno dei gamer in Italia: tra connessioni sociali e ricerca di coinvolgimento

Gio, 20/04/2023 - 18:51

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Sono ormai lontani i tempi in cui esisteva una manciata di canali televisivi, unica opzione – o quasi – fra i quali si poteva scegliere come trascorrere il proprio tempo libero. Il panorama dell’intrattenimento è stravolto anche solo rispetto a qualche anno fa, ed è stato attraversato da rapidi cambiamenti. Protagonista indiscusso è il gaming, che si è proposto come alternativa alle modalità di intrattenimento più passive e che ha effettivamente conquistato utenti di tutte le età, complice anche la diffusione degli smartphone e dei giochi in streaming e su app mobili.

Lo spaccato sulla composizione anagrafica del popolo dei gamer non è affatto secondario: anzi, è forse l’elemento più importante, in quanto riflette le preferenze di gioco degli utenti. A livello sociologico, infatti, il gioco risponde ai bisogni del singolo, che – ovviamente – variano da giocatore a giocatore. È tuttavia possibile delineare uno schema abbastanza preciso proprio in base ai gruppi di età: i più giovani, ad esempio, preferiscono giochi in cui lo storytelling ha un ruolo centrale e giocano in momenti fissi della giornata. Inoltre, si dedicano al gioco soprattutto per passione e per socialità, alla ricerca del contatto con gli altri utenti e di una forma di socializzazione.

La ricerca di connessione sociale caratterizza un nuovo tipo di giocatore, un modello che da qualche anno si sta facendo largo nel panorama del gaming, ma anche in quello del gambling. In Italia, è stata infatti la parte già adulta della Generazione Z a far registrare un’impennata nell’apertura di conti sulle piattaforme di gioco online ADM, segnando di fatto un nuovo trend. Seguendo questa scia, la filiera del gioco si è prodigata nell’adeguamento dell’offerta per attrarre nuovi utenti, rendendola più affine alle esigenze dei nuovi giocatori, come spiegano su Giochidislots. In particolare, i bonus senza deposito sono diventati una soluzione sempre più popolare per conquistare l’interesse dei nuovi giocatori, offrendo loro l’opportunità di provare i giochi disponibili senza dover investire denaro reale. Questo approccio consente di vivere un’esperienza di gioco senza rischi e aumenta la fiducia dei potenziali clienti, che avranno maggiori possibilità di diventare giocatori abituali. Inoltre, sono state integrate funzioni per agevolare e promuovere lo scambio fra utenti, espedienti di gamification e chat integrate nei titoli, tutti elementi ora disponibili anche nelle slot e nei giochi da casinò online.

La situazione del gambling non fa storia a sé, ma riflette quelle che sono le proiezioni effettuate sul più vasto settore del gaming, secondo quanto emerge dalla relazione di IIDEA presentata qualche giorno fa alla Casa del Cinema di Roma e relativa al settore dei videogiochi. Dal rapporto 2022 dell’associazione è emersa anzitutto la quantificazione numerica dei gamer in Italia, che sono 14,2 milioni, e cioè il 32% della popolazione compresa fra i 6 e i 64 anni.

In merito all’età media, si attesta sui 29,8 anni e nell’80,9% dei casi si tratta di utenti maggiorenni. Presente in buona parte anche la componente femminile, che si attesta al 42% e che ha un’età media leggermente superiore, di 30,6 anni.

Guardando più a fondo il dato anagrafico che, come detto, è fondamentale per comprendere i gusti e i trend degli utenti, si rileva un maggior peso della fascia di età tra i 45 e i 64 anni (24,6%) e di quella tra i 15 e i 24 anni (24,0%). Seguono le altre fasce di età, dai 25 ai 34 anni (15,5%) dai 35 ai 44 anni (12,7%) e a seguire 6-11 anni (11,5%) e 11-14 anni (11,3%).

Considerando, invece, la percentuale di videogiocatori per fascia di età, i dati cambiano: quella in cui il videogioco è più diffuso risulta quella tra gli 11 e i 14 anni (71%), seguita a pari merito dalle fasce 15-24 anni e 6-10 anni (entrambe al 58%). Ed è questa maggior diffusione fra i giovanissimi che rispecchia quanto avvenuto anche nel comparto del gambling, chiaramente in quest’ultimo caso il riferimento è solo alla quota maggiorenne della generazione.

Di rilievo anche le modalità preferite di gioco, dove trovano grande conferma i dispositivi mobili, che vengono utilizzati dal 69,7% degli utenti. Seguono le console di gioco (45,8%) e i PC (38%). Sul punto, c’è da precisare che il segmento hardware sta risentendo delle difficoltà di approvvigionamento, che ne stanno ostacolando la crescita, incidendo negativamente sulle performance di vendita di console e accessori. Il gioco hardware arriva quindi a ricoprire una fetta di mercato del 18,5% (in calo del 7,7% rispetto al 2021), mentre quello software il restante 81,5%, anch’esso in calo rispetto al 2021 ma di solo mezzo punto percentuale.

Un ruolo cruciale è comunque giocato dagli smartphone e dalla loro più semplice accessibilità per le diverse fasce d’età e per le varie tipologie di utenti. È certamente dei dispositivi mobili il merito di aver raggiunto i giocatori meno giovani e quelli che non hanno possibilità – o volontà – di investire denaro in device appositamente dedicati al gioco. In questo modo, il gioco è stato sdoganato grazie alle app, allo streaming e al cloud, modalità decisamente meno impegnative rispetto all’acquisto di un supporto fisico e di un hardware.

Ed ecco, per tornare a quanto detto all’inizio, come il gaming si è fatto strada nel nuovo mondo dell’entertainment, tanto da suscitare l’interesse di colossi dell’intrattenimento streaming: proprio Netflix sta investendo sempre più nella divisione gaming con titoli giocabili anche da mobile.

Si staglia quindi all’orizzonte un nuovo futuro pieno di ulteriori evoluzioni per un settore che sembra destinato a compiere ulteriori passi da gigante.