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Emergenza formazione: scenari attuali e prospettive future 

In Italia, il settore dell’istruzione presenta un ritardo notevole e preoccupante rispetto al resto dell’Unione Europea, come evidenzia il recente rapporto Istat sul tema. Ugualmente allarmante è il grosso divario tra le regioni del Nord e quelle del Sud, nelle quali le conseguenze di questo gap si riflettono anche in maggiori difficoltà sul mercato del lavoro. Diamo uno sguardo alla situazione attuale nel Mezzogiorno e in Sicilia, ed esploriamo alcune opzioni di formazione senza bisogno di frequentare l’università.

Livelli di istruzione: la situazione attuale

Come accennato, in Italia il numero di laureati è ben più basso della media europea, fermandosi al 20,1% della popolazione tra i 25 e i 64 anni, contro al 32,8% della Ue. Questo divario si fa ancora più ampio quando mettiamo a confronto il Nord, dove il 21,3% della popolazione ha una laurea, il Centro al 24,2%, e il Sud che si ferma al 16,2%.

Anche per quanto riguarda il diploma siamo molto distanti dai numeri del resto d’Europa: in Italia il 62,9% della popolazione ha ottenuto questo titolo, mentre in Europa si arriva al 79%. Guardando ai giovani tra i 18 e i 24 anni, il 13,5% ha abbandonato la scuola prima di completare il percorso formativo.

Il fenomeno della dispersione scolastica preoccupa ancora di più in Sicilia, dove uno studente su cinque abbandona gli studi prima del conseguimento di un titolo secondario superiore. Il 22,4% dei giovani in età scolare abbandona i banchi: è una cifra più alta rispetto alla media nazionale di dieci punti percentuali. Per descrivere questo panorama si è usato il termine “povertà educativa”, che prende in considerazione quattro fattori: la possibilità di accedere agli asili nido, la copertura di banda larga ultraveloce, il numero di scuole in edifici molto vecchi, e la possibilità di accedere alle scuole con i mezzi pubblici. A causa di una carenza di risorse, i giovani si trovano quindi davanti a ostacoli enormi che rendono difficile il completamento del loro percorso educativo. La mancanza di tecnologie e connessioni adeguate ha creato ad esempio grossi disagi per la didattica a distanza.

Soluzioni per il futuro e opzioni per formarsi

È chiaro, quindi, che le soluzioni dovranno necessariamente passare per un aumento delle risorse impiegate per ovviare a questi problemi. Le infrastrutture devono essere migliorate, con un’attenzione particolare alle connessioni ultraveloci, ai trasporti e agli edifici scolastici, per permettere ai giovani di studiare in sicurezza e in modo accessibile.

Per quanto riguarda le opzioni formative, è importante evidenziare i vantaggi pratici dei percorsi di studio anche per il futuro professionale di ragazzi e ragazze. Oltre all’università esistono infatti diverse altre risorse a disposizione, pensate proprio per aprire le porte del mercato del lavoro. Ad esempio, un corso di informatica online come quello erogato da aulab richiede soltanto pochi mesi di studio, e offre competenze pratiche e subito spendibili per iniziare una carriera come programmatore web. Come tante altre professioni digitali, quello del web developer è un ruolo molto richiesto e che permette di raggiungere con l’esperienza anche stipendi davvero interessanti. Il settore digitale è poi uno di quelli che anche in futuro continueranno a crescere rapidamente, promettendo una buona stabilità e possibilità di crescita professionale. Formarsi per diventare programmatore web, ma anche esperto in cybersecurity, oppure data scientist, è quindi un investimento concreto per un futuro sereno e soddisfacente.

Certamente le misure più importanti sono nelle mani delle istituzioni nazionali e locali, che devono garantire a tutti i giovani uguali opportunità di formazione e accesso agli studi. Questo potrà poi portare a effetti positivi anche per il mercato del lavoro, preparando i professionisti digitali del domani.

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