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Messina, pastificio bio ‘fantasma’ e fatture false per 21 milioni di euro: 11 indagati

Redazione

Messina, pastificio bio ‘fantasma’ e fatture false per 21 milioni di euro: 11 indagati

Gio, 27/10/2022 - 09:02

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La pasta bio era solo una promessa. Le sofisticate tecnologie appena un miraggio. La decina di imprese dichiarate esistevano solo sulla carta. Una truffa in grande stile realizzata ai danni dello Stato a suon di fatture false per 21 milioni di euro. Undici le persone colpite da misure cautelari. Sequestrare somme per mezzo milione di euro. E’ il bilancio dell’operazione denominata “Illusione” e dal Comando provinciale della Guardia di finanza di Messina.

Per tre sono scattati gli arresti domiciliari, ad altri otto e’ stata notificata l’interdizione dall’esercizio dell’attivita’ di impresa per un anno, secondo quanto disposto dal gip Eugenio Aliquo’. Le indagini, coordinate dal procuratore di Patti, Angelo Cavallo, e dal sostituto Alessandro Lia, hanno fatto luce su un sofisticato sistema di Patti, hanno fatto luce su un sofisticato sistema di ricerca attraverso il quale gli indagati ricercati fondi pubblici, per un valore di oltre un milione di euro. I tre arrestati, di 50, 41, 30 anni, erano ai vertici della dell’associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato, all’emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e alla frode fiscale.

Sfruttando anche rapporti parentali e amicali, sotto la direzione del 50enne arrestato, con precedenti per reati contro il patrimonio e attualmentegia’ in carcere per un cumulo pene (per il quale dovra’ scontare sette anni di reclusione), dal 2016 erano state costituite ben 10 societa’ fittizie, di cui due amministrate di diritto dai due complici, le rimanenti 8 da dai destinatari del provvedimento di interdizione. Erano formalmente attive nel commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, stampa, commercio di macchine e attrezzature, costruzione di edifici e attivita’ di catering e ristorazione.

I profitti errano ottenuti non solo attraverso false fatture per documentare il sostenimento di spese relative a quattro progetti d’investimento, assistiti dal Fondo centrale di Garanzia della Banca del Mezzogiorno Mediocredito Centrale, ma anche non rispettando, successivamente all’erogazione, gli impegni assunti con il contratto di finanziamento: opere edili mai realizzate, falsi preventivi di spesa, macchinari mai acquistati, il tutto artetamente costruito per indurre in errore gli istituti di credito eroganti.

I 4 progetti d’investimento, per un importo totale pari ad oltre un milione di euro, prevedendo anche la ristrutturazione di uno stabilimento industriale in provincia di Enna, prevedendo la digitalizzazione dell’azienda ‘azienda e millantando l’introduzione di sofisticati e moderni macchinari, nella realta’ mai acquistati dalla capofila: li’ dove doveva esser eprodotta la pasta bio, le fiamme gialle hanno trovato solo molti ratti, segno tangibile di un completo stato di abbandono.

Inesistenti le sedi delle societa’, molteplici i prestanomi che, allettati dai facili guadagni e dalla promessa di vantaggi immediati, tra cui automobili e somme in denaro, si rendono disponibili ad assecondare l’organizzazione. Un giro vorticoso e milionario di documentazione falsa, pari a ben 21 milioni di euro tra fatture false emesse e ricevute. Le ispezioni fiscali hanno permesso di portare una tassazione proventi illeciti quantificati in oltre 1 milione di euro, riferibili all’importo totale del contributo frodato e di accertare una evasione fiscale per oltre 4 milioni tra Iva e Irap.

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