Salute

Corruzione, processo “Sorella sanità”: gup Palermo condanna imprenditori e manager

Redazione

Corruzione, processo “Sorella sanità”: gup Palermo condanna imprenditori e manager

Gio, 05/08/2021 - 18:18

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Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Palermo Clelia Maltese ha inflitto sette pesanti condanne (assolvendo un solo imputato) nell’ambito del processo celebrato col rito abbreviato, denominato Sorella sanita’. Si tratta di un’inchiesta condotta dalla Procura del capoluogo siciliano e dalla guardia di finanza, riguardante una serie di appalti ritenuti truccati negli ospedali e nelle aziende sanitarie siciliane: gare che avevano importi complessivi per oltre 600 milioni di euro e che sarebbero state aggiustate in parte anche dall’ex paladino della legalita’ Antonio Candela, oggi riconosciuto colpevole di corruzione e condannato a 6 anni e 8 mesi. Fabio Damiani, ex presidente della Cuc, centrale unica di committenza della regione Sicilia e poi direttore generale dell’azienda sanitaria di Trapani, ha avuto 6 anni e sei mesi: a lui il giudice ha riconosciuto l’attenuante della collaborazione che invece i pm Giacomo Brandini e Giovanni Antoci non volevano concedergli. La pena piu’ alta tocca a Francesco Zanzi di Tecnologie sanitarie: 7 anni e 2 mesi; Roberto Satta 5 anni e sei mesi; Giuseppe Taibbi 5 anni. Salvatore Manganaro, che aveva reso una serie di dichiarazioni contro se stesso e contro altri imputati, 4 anni e 4 mesi; Salvatore Navarra 5 anni e 10 mesi. Unico assolto Angelo Montisanti.

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