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Caltanissetta, comizio in corso Umberto chiude la giornata siciliana di Salvini: tanti i fans ma soprattutto nisseni curiosi “freddi”

Redazione

Caltanissetta, comizio in corso Umberto chiude la giornata siciliana di Salvini: tanti i fans ma soprattutto nisseni curiosi “freddi”

Gio, 25/04/2019 - 22:59

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Dopo Corleone, Monreale e Bagheria, il vice premier Matteo Salvini ha chiuso la giornata siciliana del 25 aprile a Caltanissetta. Il leader della Lega è salito sul palco allestito in Corso Umberto I per dare sostegno al candidato leghista alle elezioni amministrative di domenica Oscar Aiello. Il corso è pieno: in migliaia hanno atteso l’arrivo del vice presidente del Consiglio. Molti supporter e tantissimi i semplici curiosi. Ad accogliere Salvini anche un nutrito gruppo di contestatori che hanno urlato slogan e cori contro il capo della Lega. Dalla parte dei contestatori si e’ sollevato il grido “vergogna, vergogna” indirizzato agli aspiranti consiglieri al momento in cui i candidati sono stati presentati sul palco.

“Credo che prima debbano venire gli italiani. Con un sindaco della Lega prima vengono gli abitanti di Caltanissetta e poi gli altri. Se mio figlio ha fame e ho un pezzo di pane lo do a mio figlio, lo do nel mio condominio, no nel condominio vicino. Chi la pensa in maniera diversa voti il M5S o la a sinistra”.

“Gli immigrati regolari e perbene sono mie sorelle e miei fratelli, perche’ nel 2019 non si distinguono le persone per il colore della pelle. Se voi amate i clandestini, pero’, ci lasciate conto corrente e li mantenete voi. Prima vengono gli italiani e poi tutto il mondo. I ‘fenomeni’ direbbero razzismo, egoismo, ma si tratta di buonsenso”.

Il leader della Lega e’ stato contestato da un gruppo di attivisti che al suo arrivo hanno gridato “Vergogna” e con slogan evocavano la “resistenza” lo hanno interrotto piu’ volte. “Saluto i comunisti che stanno contestando – ha risposto – e ricordo che istituiremo di nuovo l’educazione civica nelle scuole. Uno che crede nel comunismo nel 2019 va abbracciato come un panda”. “In questi mesi – ha aggiunto il vice premier – gli italiani si sono accorti che quello che abbiamo detto, abbiamo fatto”.