Salute

Caltanissetta: due facce della stessa medaglia, tra elite e chi soffre, tra criticità e “tutto a posto”

Sergio Cirlinci

Caltanissetta: due facce della stessa medaglia, tra elite e chi soffre, tra criticità e “tutto a posto”

Dom, 03/01/2021 - 17:22

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Caltanissetta ha due o forse più facce e vive a due o più velocità. Partendo dal principio che la nostra è una bella città, non si discute su questo, non posso non notare giornalmente che della stessa si ha una visione diversa a seconda la posizione sociale ed i ruoli che si occupano. Da una parte abbiamo coloro che vedono Caltanissetta una cittadina, che tranne qualche piccolo problema, è una città che risulta moto vivibile, tranquilla e che offre tante possibilità; dall’altra abbiamo chi soffre giornalmente in una città che a suo dire non è vivibile, poco sicura ed non trovando possibilità è costretto ad andar via. Due faccie della stessa medaglia, solo che una faccia è fatta da coloro che stanno economicamente bene, che fanno parte “dell’elite” e di conseguenza possono permettersi di viaggiare, di andar a cena fuori, di baipassare e sopperire all’inefficienza dei servizi pubblici, recandosi a pagamento dal privato, servizi sanitari un primis, di coloro che hanno sempre un amico importante che gli risolve problemi, un amico che gli fa saltare file ed attese e che magari gli sistema pure qualche figlio. Questa gente fateci caso difficilmente la incontrerete liddove c’è da aspettare e dove c’è da fare file.

La seconda faccia invece è quella che soffre, non potendosi permettere di spendere è costretta a soccombere e a sbattere il muso contro le tante inefficienza, lunghe file, ritardi, e cosa più grave non protesta per paura che quel poco che gli vien riconosciuto possa essere compromesso. Non hanno inoltre amici influenti e quindi…….
Sui social, ma ultimamente anche qualche giornale va aprendo gli occhi, tranne qualcuno on line che ci disegna una città efficientissima, non passa giorno dicevo che non si legga di servizi essenziali inefficienti, diritti negati, impedimenti burocratici e tanto altro. Contemporaneamente però, ormai quasi a cedenza mansile, riceviamo visite importanti che dopo la ormai classica passerella con annesse promesse, vanno via e noi, speranzosi, illusi e presi ancora una volta per i fondelli, rimaniano in attesa della grazia.
Adesso penso sia giunto il momento di passare dalle tante parole sentite ai fatti. In altri paesi, basta l’aumento della benzina o la cancellazione di qualche diritto per scatenare l’inferno; probabilmente noi siamo più calmi e riflessivi, ma penso che delle belle parole abbiamo le orecchie piene e vorremmo che si passasse finalmente alle cose concrete.

In passato, 2016 e 2017, insieme al altre persone e nel 2017 con la partecipazione di tutte le forze politiche di opposizione presenti in consiglio comunale, abbiamo organizzato due passeggiate chiamate scherzosamente “A Caltanissetta tuttoapposto… e niente in ordine”, non indossavamo gilet gialli ma volevamo sensibilizzare i nostri amministratori su quello che già allora non andava in città e che si è visto essere solo l’antipasto di quello che dicevamo. Risultato ? Non solo non ci hanno preso in considerazione, infatti nessun amministratore si è preso la briga di dire “ ma che volete”, ma cosa più grave che molti cittadini, che oggi si lamentano, ci hanno pure deriso insieme a quelli della prima faccia della medaglia.

Mi guardo bene stavolta dal voler essere il promotore di qualche nuova simile iniziativa, anche se la tentazione è forte. Oggi alla luce di tal esperienza ritengo che se abbiamo delegato dei nostri rappresentanti per portare avanti le nostre istanze e per le risolvere le problematicità del territorio e visto lo stato in cui versa la città, ospedale, viabilità etc, penso di non osare troppo se chiedo al Sindaco Giovanni Ruvolo di organizzare un’assemblea pubblica ed invitare i nostri rappresentanti politici, chiaramente quelli eletti in città, per far chiarezza e capire cosa stanno di concreto facendo per la città, su queste e sulle tante altre crtiticità, così una volta per tutte capiamo che intenzione hanno e soprattutto capiamo chi lavora seriamente e chi invece “scalda la poltrona”; non parole o promesse, ma fatti concreti.
Voglio sperare, vista anche la coincidenza con le prossime amministrative, che questo invito venga dal nostro Sindaco accolto, perchè se non lo fosse, oltre a ritenerlo grave, lo riterrei anche una presa di distanza verso i cittadini, non serve infatti solo scrivere alla massime istituzioni, o far delle visite guidate, ma bisogna confrontarsi con i cittadini e soprattutto rispondere ed ascoltarli. In caso di silenzio, mi piacerebbe che raccogliessero l’invito tutti i comitati di quartieri e tutti coloro che hanno organizzato l’assemblea del 6 novembre scorso sulla viabilità.

La città ha bisogno di risposte certe e non di parole gettate al vento. Non pensate inoltre che la maggior parte di coloro che scrivono o commentano sui social lo fanno per interesse personale o per puro spirito critico, lo fanno perché si sono rotti i cabbasisi di assistere allo sfascio di una città, alla perdite di quei diritti essenziali e soprattutto perché non vedono la famosa luce in fondo al tunnel…anzi dai nomi che circolano vedono “nubi nere”.

Ad Maiora

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