Salute

Gela, perdita petrolio: cessata emergenza. Intervenuti altri mezzi antinquinamento

Redazione

Gela, perdita petrolio: cessata emergenza. Intervenuti altri mezzi antinquinamento

Lun, 10/06/2013 - 20:54

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barriera galleggiante anti petrolio

GELA- E’ cessata nel mare di Gela l’emergenza inquinamento scattata una settimana fa, dopo lo sversamento – nel fiume Gela e poi a mare – di poco più di una tonnellata di petrolio causata da una perdita durante le fasi di lavorazione nell’impianto Topping 1 della raffineria dell’Eni. Lo hanno reso noto il sindaco Angelo Fasulo e i responsabili dell’ufficio d’igiene dell’Asp n.2 di Caltanissetta, aggiungendo che le analisi chimico-fisiche dell’Arpa su campioni di acqua marina e della sabbia in più punti del litorale hanno accertato un ampio ritorno nella norma dei valori di balneabilità e fruibilità delle spiagge. Nelle operazioni di bonifica hanno lavorato notte e giorno decine di uomini. Ora si attendono i risultati delle inchieste avviate sia dalla direzione aziendale, per appurare le cause del grave incidente, sia quella avviata per conto della Procura dalla Capitaneria di porto per accertare le responsabilità civili e penali dell’inquinamento ambientale. Intanto, un altro fronte di allarme si è aperto nella zona di mare a ridosso del braccio di ponente del porto-rifugio di Gela, dove ieri è stata segnalata la presenza di una chiazza oleosa di idrocarburi. Le imbarcazioni antinquinamento sono intervenute circondando l’area con panne galleggianti e assorbenti, mentre con le idrovore è stato aspirato il prodotto di superficie. Due le ipotesi sulle cause del fenomeno: il ritorno verso riva (per un gioco di correnti) di una parte di idrocarburi provenienti dallo sversamento di una settimana fa, oppure, come sostengono alcuni sub, la perdita di carburante del vecchio relitto sommerso della nave “New Rose”, affondata durante la mareggiata del 1991.

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