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Il pentito Giuffrè:”Falcone e Borsellino nel mirino della mafia già dagli anni ’80

Redazione

Il pentito Giuffrè:”Falcone e Borsellino nel mirino della mafia già dagli anni ’80

Mer, 06/06/2012 - 00:48

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Antonino Giuffrè

CALTANISSETTA – La decisione di uccidere Falcone e Borsellino era gia’ stata presa intorno alla meta’ degli anni ottanta. Un dossier dei Ros, in cui si parlava delle infiltrazioni di Cosa nostra sugli appalti pubblici, andava a mettere in pericolo gli interessi economici della Cupola.
Un’inchiesta in cui – secondo la mafia siciliana – c’era la mano di Borsellino. Da qui la decisione di eliminarlo perche’ rappresentava un ostacolo. E’ quanto ha sostenuto il pentito Antonino Giuffre’ davanti al Gip di Caltanissetta, Alessandra Giunta, nell’incidente probatorio dell’inchiesta sulla strage di via D’Amelio, apertosi oggi a Roma nell’aula di Rebibbia.
Falcone e Borsellino erano nemici di Cosa nostra sin dai tempi di “Pizza Connection”.
Nella riunione della commissione provinciale di Cosa Nostra del Natale del 1991, convocata per gli auguri di fine anno, parteciparono, oltre a Toto’ Riina, Raffaele Ganci, Pietro Aglieri, Carlo Greco, Matteo Motisi, Michelangelo La Barbera, Giuseppe Graviano e, secondo Giuffre’, anche Salvuccio Madonia. In quella sede, fu stabilito di proseguire con le stragi. Sulla presenza di Madonia, figlio di Francesco, boss incontrastato del mandamento di San Lorenzo, in un altro processo, Giuffre’ aveva detto di essersi incontrato con “Salvuccio” fra l’87 e il 91 una sola volta, e che in quell’occasione si era parlato di altro.
Giuffre’ ha anche riferito di un altro incontro con il boss di San Lorenzo avvenuto nel ’92. A questo punto Madonia, ha reso delle dichiarazioni spontanee sostenendo che era impossibile perche’ lui e’ detenuto dal 13 dicembre del ’91. Proprio su questi passaggi, la difesa, rappresentata dall’avvocato Flavio Sinatra, ha proceduto a contestazione. Inoltre, sempre la difesa ha fatto rilevare che fino al 2002, Giuffre’ non aveva mai parlato di questa riunione della commissione provinciale. Sulle modalita’ esecutive delle stragi, Giuffre’ non e’ entrato nei particolari perche’ ha detto di non esserne a conoscenza. Oggi, sempre a “Rebibbia” verra’ ascoltato Giovanni Brusca, giovedi’ sara’ la volta di Gaspare Spatuzza e venerdi’ verranno ascoltati Spatuzza e Tommaso Cannella. Salvuccio Madonia, nell’ambito del nuovo filone d’inchiesta per la strage di via D’Amelio, e’ accusato di essere uno dei mandanti della strage. Gli altri indagati sono Vittorio Tutino, Salvatore Vitale e Calogero Pulci, ex collaboratore di giustizia accusato solo di calunnia aggravata.

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