Salute

“Salviamo Caltanissetta”, l’accorata lettera aperta della lettrice Rita Pullerone

Redazione

“Salviamo Caltanissetta”, l’accorata lettera aperta della lettrice Rita Pullerone

Lun, 20/01/2020 - 10:33

Condividi su:

CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Sono nata e vivo a Caltanissetta, sono sposata e una delle mie due figlie vive a Torino.

La mia famiglia di origine, essendo catanese, mi ha sempre parlato della propria città con grande nostalgia anche se Caltanissetta ci ha permesso di vivere molto bene.

Durante la mia infanzia e adolescenza ho trascorso parecchio tempo a Catania per motivi di studio e di vacanze, dove desideravo vivere.

Quando ritornavo a casa, notavo la differenza con Catania, una città sempre viva e affollata di turisti.

Purtroppo negli ultimi anni Caltanissetta è diventata sempre più vuota: negozi chiusi, centro storico deserto, assenza di lavoro.

Durante il periodo estivo la città si svuota ancora di più perché i nisseni vanno in vacanza.

Tutto questo, con il passare del tempo, mi ha molto ferito perché i luoghi comuni e le frasi fatte hanno appensatito maggiormente le condizioni già difficili della vita nissena, e così dal rifiuto sono passata all’amore per la mia città.

Ogni anno che passa vorrei che le cose cambiassero e che Caltanissetta potesse rinascere attraverso la collaborazione e l’impegno di chi si sente veramente legato a questa cittadina, di chi non ha perso la speranza, di chi crede che l’impossibile può diventare POSSIBILE, amandola e apprezzando le sue bellezze.

A tal fine io penso che il TURISMO può salvare Caltanissetta.

La sua posizione geografica situata nel CUORE della nostra bella SICILIA è una posizione molto strategica per diventare meta turistica e per non essere considerata.

Come tutte le città siciliane anche Caltanissetta deve avere il proprio riconoscimento e le proprie caratteristiche perché possa essere ammirata dai TURISTI.

Per realizzare tutto ciò, la città deve essere inserita in un circuito turistico che permette la visita, anche temporanea e di passaggio, dei turisti che vengono in Sicilia per visitare i luoghi già conosciuti.

Chi visita Palermo o Catania deve NECESSARIAMENTE passare da Caltanissetta essendo al centro, anche per una piccola tappa ma importante per la nostra economia.

La gente, che arriva da fuori, è SINTOMO di benessere economico, portatrice di denaro e di questo possono trarre profitto diversi settori commerciali come: pasticceria, ristorazione, bar, negozi anche di souvenir, alberghi, BeB, agenzie di viaggio ecc…..

I luoghi da visitare non mancano ma devono essere RIVALUTATI E ABBELLITI con i necessari interventi, che se, finalizzati a questa iniziativa, possono veramente costituire le attrattive per i nostri turisti.

Caltanissetta, essendo una città collinare, è attraversata da bellissime scalinate che permettono di spostarsi con facilità nelle vie cittadine: abbellire e ristruttrare le scalinate arricchisce il suo fascino.

Un esempio è la scalinata di fronte la Stazione Centrale, per non parlare della scalinata di Santa Lucia con la sua fontana, naturalmente ripristinata.

Anche il Bastione, vecchio rifugio antiaereo, su cui è situata la storica Biblioteca “ Luciano Scarabelli” l’ex Collegio dei Gesuiti, porta il suo fascino; una bella ripresa e ristrutturazione ne farebbe un piccolo gioiello.

La visita di questa edificio potrebbe benissimo essere collegata alla meravigliosa, maestosa e ricca  Chiesa del Collegio di Sant’Agata, per poi proseguire fino alla nostra Piazza Garibaldi con la sua imponente fontana del Tritone, costeggiata dalle due  bellissime chiese: l’austera Cattedrale e la Chiesa di San Sebastiano, situate una di fronte all’altra, spettacolo  unico e singolare.

Anche il Teatro Margherita, la cui facciata dovrebbe essere messa in risalto con luci e piante, fa da cornice alla nostra Piazza.

Dal centro della Piazza il percorso turistico si apre su tre direzioni. Il percorso  di via Vittorio Emanuele che conduce alla Villa Cordova, il verde salottino  della città, naturalmente trasformata in un bellissimo giardino, e la visita al mercato storico della Strata a’ Foglia.

Una seconda direzione è quella che conduce alla Piazzetta Tripisciano per poi scendere al caratteristico, mai valorizzato quartiere ARABO, un interessante salto nel passato, un dedalo di viuzze strette, con le casette a tetti bassi, alla Chiesa di San Giovanni, alla Chiesa di San Domenico e al Castello di Pietrarossa, fortezza di epoca medievale.

Una terza direzione sarebbe il percorso della Via Umberto, diventata cimitero del centro storico per la chiusura dei negozi, che conduce al grande Viale Regina Margherita, un tempo molto frequentato ma che ormai dimenticato, visitare il  Museo Diocesano  del Seminario Vescovile, per poi fermarsi al Monumento ai Caduti della prima guerra mondiale per ammirare, dalla romantica Rotonda, il suggestivo panorama. Naturalmente, anche la Villa Amedeo può essere una bellissima sosta per poi proseguire verso il Viale Amedeo e visitare la Chiesa degli zolfatari, il SANTUARIO  Signore della Città (  Cristo Nero).

Anche il giro esterno di Caltanissetta merita il suo apprezzamento. La visita  del monumento al REDENTORE sito sulla vetta del monte San Giuliano, simbolo di Caltanissetta,  dal cui piazzale si può scorgere la vista di tutta la città. Attualmente i rami degli alberi sotto il piazzale ostruiscono questa vista, con una bella potatura e con il divieto di sosta delle auto, assumerebbe un aspetto davvero incantevole. Da qui si può porseguire verso l’Abbazia di Santo Spirito, la prima chiesa normanna della città, la cui biblioteca è un casale fortificato costruito dagli Arabi. Accanto si può visitare il nuovo Museo Archeologico, per poi continuare l’iter sino alla Chiesa di Sabucina con l’annesso parco archeologico, denominato la” PICCOLA ATENE”. Come non far conoscere questi meravigliosi luoghi ai turisti? Il percorso esterno si potrà concludere con il PONTE CAPODARSO, un ponte ad arco del XVI secolo che attraversa l’Imera meridionale. Situato in un luogo selvaggio ed impervio, protetto da piccole ripide alture che chiudono il fiume

in una stretta gola che prende il nome del vicino Monte Capodarso ( Capitarsu in siciliano), annualmente sede della partenza della storica COPPA NISSENA.

Per il ritorno al centro storico si può percorrere la via Xiboli e fare una sosta alla bottega artigianale di ceramica che prende il nome di “ A curva du Quartadaru” perché faceva parte del percorso della Coppa Nissena, la cronoscalata tra le più antiche d’Italia.  

Prima di lasciare Caltanissetta, i turisti faranno un salto al Torronificio Geraci, produttore del Dolce tipico della nostra città.

Sicuramente ci saranno altri luoghi a Caltanissetta che meritano  di essere visitati.

Io   ritengo che il percorso da me illustrato sia abbastanza soddisfacente e ricco, che mette in risalto aspetti di una Caltanissetta, purtroppo denigrata, sminuita e screditata da noi stessi nisseni che non riescono a vedere le cose belle; il nostro continuo lamentarci  chiude ogni spiraglio di crescita e rinascita.

LA VIA DEI TESORI ha contribuito alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale, ma a differenza delle altre città siciliane,  che è stata apprezzata da gente proveniente da altri luoghi, a Caltanissetta hanno partecipato solo pochi nisseni.

Mi aiutate a realizzare questo sogno?

Se ci crediamo e amiamo la nostra città tutto ciò si potra concretizzare, arrecando sicuramente tantissimo beneficio e vantaggio all’economia cittadina.

RITA PULLERONE

Pubblicità Elettorale