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Caltanissetta, Tribunale riesame: dissequestro beni Montante, “il giudizio di pericolosità è viziato”

Redazione

Caltanissetta, Tribunale riesame: dissequestro beni Montante, “il giudizio di pericolosità è viziato”

Sab, 18/01/2020 - 13:41

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Per il tribunale del riesame di Caltanissetta, che ha proceduto al dissequestro dei beni di Antonello Montante, non c’e’ il rischio che il patrimonio sia insufficiente perche’ nella sola provincia di Caltanissetta, l’ex leader di Confindustria Sicilia, e’ proprietario di ben 10 immobili, il cui valore supera abbondantemente, il modesto credito delle parti civili e non c’e’ nemmeno il concreto pericolo di depauperamento delle garanzie patrimoniali perche’ Montante, a tal riguardo, non ha compiuto nessun atto. Questo emerge dal decreto del Riesame in cui viene motivata la decisione dello stesso tribunale di accogliere il ricorso presentato dai legali di Montante, gli avvocati Giuseppe Panepinto e Carlo Taormina, e di procedere dunque al dissequestro dei beni. Il tribunale ha inoltre ritenuto “generiche e decontestualizzate” le valutazioni del gup sulla pericolosita’ in concreto di Montante, ritenendo la valutazione del gup “viziata da una sterile circolarita’ logica” che ne impedisce la condivisione.

 Il Gip del Tribunale di Caltanissetta, lo scorso 20 novembre, su istanza di alcune parti civili, aveva proceduto ad un sequestro conservativo di una parte del patrimonio dell’ex paladino dell’antimafia e in particolare gli era stata sequestrata la somma di 3.624,25 euro, rinvenuta in un conto corrente bancario, e due immobili a Caltanissetta e a Serradifalco, per un valore di mercato quantificato in circa 48.982 euro. Montante, accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo a sistema informatico, in primo grado, e’ stato condannato con il rito abbreviato, dal gup, Graziella Luparello, a 14 anni di reclusione. Il processo in corte d’appello, e’ gia’ stato fissato per il 26 marzo. In aula oltre a Montante anche altri quattro imputati.