Salute

“E sedutosi …. li ammaestrava”: con la vostra perseveranza salverete la vostra anima (di Don Salvatore Callari)

Don Salvatore Callari

“E sedutosi …. li ammaestrava”: con la vostra perseveranza salverete la vostra anima (di Don Salvatore Callari)

Lun, 18/11/2019 - 08:45

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Secondo il calendario della Chiesa siamo nei ultimi giorni dell ‘anno liturgico. Come già le precedenti domeniche anche questa ha come concetto centrale la fine del tempo e le considerazioni necessarie per prepararsi a questo evento, inteso sia nel senso personale che universale, cioè la fine del mondo. Il discorso di Gesù ha un tono che suscita un senso di paura per quel che avverrà. Nel linguaggio dei profeti è il grande momento della fine, il giorno dell’ira, il giorno del giudizio, Nel linguaggio di Gesù che conferma le visioni dei profeti, troviamo seri motivi di preoccupazioni, se non proprio di terrore, che tuttavia devono essere attesi con fiducia e serenità Ma quello che dice è veramente terrificante: sconvolgimenti tra i popoli, carestie, terremoti e pestilenze. Ma voi non lasciatevi ingannare da ciarlatani e falsi predicatori, perché nessuno sa il giorno esatto di quanto avverrà. E piuttosto che restare sconvolti preparatevi a ” quel giorno”. Verrà il tempo in cui sarete perseguitati per il mio nome, ma abbiate fiducia io sarò con voi per sostenervi. La conoscenza di quanto abbiamo detto, che sembrano considerazioni teoriche o astratte o accademiche, devono suscitare un vivo senso di fedeltà alla nostra fede, rendendo testimonianza a Lui, vivendo una esistenza cristiana, non mediocre o annacquata , aspirando ad una vita di santità possibile a tutti secondo le proprie condizioni di vita: in famiglia, al lavoro, nei rapporti quotidiani con il prossimo, nell’impegno di osservanza dei propri doveri, religiosi e civili, maturando sempre più uno stile di semplice e profonda disponibilità ad accogliere la voce del Signore. E chiudiamo con una immagine accattivante: la vita futura, non sappiamo come sarà ma è presente ora nella nostra quotidianità, è quel “giardino” futuro che dobbiamo curare qui, ora. Quanto più saremo attenti e assidui nel rendere più bello il “nostro giardino” tanto più sarà gioioso il nostro incontro col Signore, e ” quel giorno” sarà per noi il ” giorno della salvezza “