Salute

“E sedutosi … li ammaestrava”: Se sei invitato non cercare il primo posto (di don Salvatore Callari)

Don Salvatore Callari

“E sedutosi … li ammaestrava”: Se sei invitato non cercare il primo posto (di don Salvatore Callari)

Lun, 02/09/2019 - 07:45

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Viene facile pensare :  oggi il Vangelo ci dà  una lezione di umanità, o di buona creanza; nozioni di buona educazione come da galateo.   Sarebbe  assai  restrittivo pensare  che i consigli  di Gesù siano da riportare  solo  ai momenti  di un banchetto solenne.  E’ certamente  un invito ad ampio spettro, si direbbe totalizzante, che deve riguardare  tutta quanta la nostra vita , quella quotidiana, quella dei piccoli gesti. Quella delle vicende semplici dalle quali scaturiscono le più impensabili esigenze che costringono a delle scelte di umanità e di bontà. Gesù vuole “ annunciare”, esprimere apprezzamento e consigliare di vivere nella umiltà. La parabola si limita  a suggerire  un comportamento  regolato dalla umiltà nei banchetti ma l’intento è certamente  quello di  insegnare  a vivere nella virtù della umiltà.  Virtù non molto “vissuta” o addirittura sconosciuta nell’Antico Testamento. E anche  ai nostri tempi non pare che sia tanto praticata ed amata. La mentalità comune è piuttosto sollecitata a cercare i primi posti in tutte quelle circostanze in cui  si può far mostra di sé. Lo spirito “ goliardico” della gara, dei confronti, delle sfide è penetrato in  tutti i membri di qualsiasi istituzione, o aggregazione, di comunità di ogni specie, anche “soprannaturali “. Ma Gesù suggerisce:  ” non cercare il primo posto, ricordati che chiunque  si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato” .Non è norma riservata  agli ipotetici grandi della terra, né invocata solo in occasione di grande visibilità, ma sempre. Quindi non solo quando si tratta  del potere, della gloria,  o nella vanità di volere primeggiare per lo sfoggio di abbigliamenti, o di ricchezze o in occasioni in cui si  anela  a   poter dire “ tu non sai chi sono io “ Proviamo  ad accettare uno sgarbo al semaforo; a sopportare una parola di troppo  in una  ordinaria conversazione, a sorvolare  su un saluto negato, a sentirsi “sorpassato” nella fila di attesa, e tantissime , umili , insignificanti e innocue circostanze che fanno emergere il senso di civiltà, di magnanimità,, del glorioso buon senso Dove può emergere la generosità, che può diventare  il tramite più nobile per evitare  orribili, stupidi, ed inutili aggressioni o addirittura  crimini.  Quanta stoltezza nel non sapere sopportare un “ parola” e non essere capaci di un comportamento umile. A fronte ci sta, magari,  una punizione con perdita della libertà, se non proprio della vita.

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