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“Don Calò comanda”; scritta in rosso su un muro che da Villalba porta a Vallelunga

Redazione

“Don Calò comanda”; scritta in rosso su un muro che da Villalba porta a Vallelunga

Gio, 09/08/2018 - 12:00

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VILLALBA – (Giuseppe Taibi) –   “Don Calo’ comanda!”. Una scritta inneggiante allo storico boss di Villalba e’ comparsa su un muro sulla provinciale che dal paesino nisseno porta a Vallelunga. Qualcuno, armato di spray, ha vergato di rosso una parete di contenimento della collina, esprimendo un chiaro omaggio alla figura di colui che e’ stato considerato, nel Dopoguerra, il capo assoluto della mafia siciliana. Una scritta inquietante, un cattivo segnale per un territorio che non sembra essersi totalmente affrancato dalla presenza di Cosa Nostra. “E’ probabile che sia una bravata da adolescente idiota, ma non e’ da sottovalutare ne’ da minimizzare alla luce di azioni criminose di stampo mafioso che si sono riaffacciate in paese, come incendi dolosi – afferma lo scrittore e giornalista Jim Tatano, da sempre in prima linea nell’organizzazione di manifestazioni per la legalita’ -. Non si esclude che sia stato incoraggiato anche dall’atteggiamento di una certa consorteria che ostacola negli atti privati e pubblici i cittadini che non le sono graditi, fino a minacciarne la perdita del posto di lavoro. Io personalmente organizzando una manifestazione in memoria di Pippo Fava, il giornalista ucciso dalla mafia, ho riscontrato difficolta’ e ostacoli alquanto anomali. Intanto la politica, che a Villalba ha sempre qualcosa di inutile da dire, tace, come spesso fa davanti ad atti criminali. E quando lo fara’ sara’ sempre troppo tardi”. [11:55, 9/8/2018] Giuseppe Taibi: Nato a Villalba nel 1877, don Calo’ Vizzini, all’anagrafe Calogero, gia’ nel 1931 fu mandato al confino dal prefetto Cesare Mori. Dopo lo sbarco degli alleati, fu imposto come sindaco di Villalba dall’amministrazione militare. Mori’ di vecchiaia dodici giorni prima di compiere 77 anni, nel 1954. Dagli storici viene considerato il “capo dei capi” della mafia negli anni della Seconda guerra mondiale e in quelli seguenti. Legato indissolubilmente alla politica aveva aderito dapprima al Movimento indipendentista, avvicinandosi poi alla Democrazia Cristiana.

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