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‘Ndrangheta, operazione “Giardini segreti”: narcotraffico, 18 arresti. Perquisizioni a Caltanissetta

Redazione

‘Ndrangheta, operazione “Giardini segreti”: narcotraffico, 18 arresti. Perquisizioni a Caltanissetta

Dom, 22/07/2018 - 09:05

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Sono state perquisite e sequestrate le 18 sedi di una societa’ specializzata nella vendita di semi di canapa indiana, fra Alessandria, Brescia, Caltanissetta, Catanzaro, Chieti Genova, Imperia, Lecce, Milano, Napoli, Salerno e Savona, dalla quale Emanuele Mancuso ha acquistato i semi di marijuana con cui ha impiantato estese piantagioni nel Vibonese e organizzato un vasto giro di narcotraffico. L’operazione “Giardini segreti” della polizia e della Dda di Catanzaro ha permesso di scoprire – grazie anche alla collaborazione con la giustizia da qualche settimana di Emanuele Mancuso, figlio del boss della ‘ndrangheta di Nicotera e Limbadi, Pantaleone Mancuso, alias “l’Ingegnere” – che le piantagioni venivano controllate dagli indagati attraverso dei droni, mentre per la coltivazione sarebbe stata impiegata manodopera extracomunitaria, anche proveniente dalla vicina tendopoli di San Ferdinando, per mantenere puliti i terreni delle piantagioni di marijuana e disinfestare dalle erbacce che ostacolano la crescita delle piantine di marijuana. La scoperta delle piantagioni sarebbe il primo contributo di Emanuele Mancuso offerto ai magistrati della Procura distrettuale di Catanzaro per la sua collaborazione con la giustizia. Dalla societa’ che vendeva semi di marijuana anche on line arrivavano i semi poi impiegati nelle piantagioni di marijuana di Nicotera, Joppolo e Capistrano, dove venivano coltivate le piante di canapa in grado di produrre oltre due milioni di dosi di “erba”. Il reato di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico viene contestato a 21 fra indagati ed arrestati.

L’inchiesta è coordinata dal pm della Dda di Catanzaro, Annamaria Frustaci. Tre le piantagioni di marijuana sequestrate a Joppolo, Nicotera e Capistrano per un totale di 26mila piante. Dalla vendita al dettaglio della sostanza stupefacente Emanuele Mancuso e compagni avrebbero guadagnato circa 20 milioni di euro. Il sito internet da cui il rampollo del clan Mancuso ha acquistato i semi è stato oscurato. I poliziotti hanno eseguito anche diverse perquisizioni in 15 province italiane. Oltre a dei droni per controllare i terreni, l’organizzazione si sarebbe servita di manodopera extracomunitaria per mantenere pulito il terreno e sgomberarlo dalle erbacce che ostacolavano la crescita delle piantine di marijuana. La scoperta delle piantagioni sarebbe il primo contributo di Emanuele Mancuso offerto ai magistrati della Procura distrettuale di Catanzaro per la sua collaborazione con la giustizia.