Salute

Il Vescovo mons. Mario Russotto a Mussomeli per l’ordinazione diaconale dell’ex falegname Enzo Spoto

Carmelo Barba

Il Vescovo mons. Mario Russotto a Mussomeli per l’ordinazione diaconale dell’ex falegname Enzo Spoto

Mar, 19/06/2018 - 12:31

Condividi su:

MUSSOMELI – Domani pomeriggio, nella parrocchia di Sant’Enrico, alle ore 18, Il mussomelese Enzo Spoto, presenti il clero della diocesi e la comunità del seminario di Caltanissetta, riceverà l’ordinazione diaconale  che gli sarà conferita per imposizioni delle mani e la preghiera consacratoria di S.E. mons. Mario Russotto, Vescovo di Caltanissetta.

Abbiamo fatto una breve visita nell’abitazione di Via Pola al numero civico 23  dei coniugi Graziella e Francesco Spoto per farci raccontare qualcosa del loro primogenito, il  32enne Enzo Spoto, che lasciando l’iniziale lavoro di falegname, ha scelto la strada verso il sacerdozio e, adesso, dopo sette anni, è prossimo a ricevere l’ordinazione diaconale, appunto, in quella sua parrocchia che ha  sempre frequentato. Intanto va detto che è vero che  al mattino si vede il buon giorno e l’incedere delle giornate non hanno fatto  altro che accarezzare e coltivare  i  sogni di chi  ha creduto nei suoi ideali, assecondando la chiamata di Dio. Una vocazione adulta che, adesso, sta dando i suoi frutti.  E’ la storia di quel ragazzino vivace, ma assai piccolo, appunto di Via Pola,  il primogenito di quattro figli dei coniugi Graziella e Francesco Spoto, di nome Enzo, oggi trentaduenne, (gli altri fratelli sono  Gaspare, Simone e Luca) che seppe coinvolgere tutti gli altri bambini del vicinato ad organizzare processioni con il fercolo (“baiardo”)  da lui improvvisato e. comunque, processioni circoscritte nell’ambito del vicinato, conservandone sempre la leadership sugli altri bambini, E’ superfluo aggiungere che quelle processioni divertivano non solo loro ma trovavamo il compiacimento dei grandi che si improvvisavano anche fotografi, pronti ad immortalare quelle innocenti processioni, che profumavano di chiesa e di riti religiosi. Un’infanzia, quella di Enzo Spoto, vissuta all’ombra delle parrocchie, soprattutto quella di Sant’Enrico, dove ha ricevuto il battesimo, la prima comunione assieme al fratello  Gaspare, mentre la cresima, a tredici anni, l’ha ricevuta nella cattedrale di Caltanissetta  dal vescovo mons. Alfredo Maria Garsia, in occasione dell’anno giubilare. C’è da sottolineare che il giovane Enzo Spoto ha frequentato a Mussomeli le scuole superiori ad indirizzo professionale e dopo il conseguimento del diploma ha pensato  di avviarsi nell’attività del padre, nella falegnameria, mostrando anche una certa versatilità e bravura nel levigare le porte, come sostiene il padre, insomma, aveva tutte le caratteristiche per diventare un ottimo artigiano. Ma, Enzo Spoto, che, nella sua gioventù, non abbandonò mai la frequenza della chiesa, assiduo alle messe domenicali, non si sentiva realizzato appieno del cammino che aveva intrapreso e lui stesso  ha voluto  raccontare la  svolta della sua vita, con una testimonianza pubblicata  esattamente sulla  rivista “Vieni e seguimi”,  dopo la sua entrata in seminario avvenuta nel novembre del 2011, fra la serenità e la gioia dei suoi familiari.

“Mi Chiamo Enzo Spoto. Un giovane ventiseienne (2012) della Parrocchia Sant’Enrico della Comunità di Mussomeli Sono il primo di quattro fratelli e sono contento di potere condividere con voi lettori la mia esperienza di fede. Il motivo che mi spinge  a parlarvi di me è la bellezza dell’esperienza cristiana dentro la quale è maturata e vive la scelta che ho fatto. Quando si fa esperienza di “qualcosa” o meglio di Qualcuno, che ti trasforma la vita, si diventa incapace di trattenerlo e lo si vuole condividere anche con gli altri. E spero che anche Voi possiate partecipare alla bellezza di ciò che ho trovato. I miei giorni erano quelli di un ragazzo che viveva tranquillamente la giovinezza, circondata dagli affetti della famiglia e degli amici, con un lavoro gratificante, pensavo, infatti, che questa fosse la mia realizzazione., ma, proprio quando mi sentivo sicuro di me stesso, qualcosa ancora mi mancava,  ma tale irrequietezza si dissolveva in un abbrivio di serenità e di pace interiore durante le celebrazioni eucaristiche domenicali. Non mi rendevo conto che il Signore mi chiamasse, bussasse dietro la porta della mia storia. Le mie orecchie erano ancora insensibili alla sua Parola, assorto come ero ad ascoltare il rumore delle cose inutili, che riempivano la mia quotidianità. Lui era  sempre lì che mi aspettava, mi attendeva da tempo con le Sue braccia aperte. Accompagnato dalla sua grazia nell’ascolto della Sua Parola, guidato dalla Vergine Maria, ho risposto con coraggio alla sua chiamata, nel silenzio di un ascolto che si realizza nel vivere la volontà del Padre attraverso Figlio nello Spirito Santo. Non è stato facile dire di Sì! All’inizio non avevo assolutamente le idee molto chiare, anzi erano poche e quelle poche confuse!. Ma nel silenzio e nella preghiera, davanti al Santissimo Sacramento, ho cominciato a dissetarmi alla sua fonte e sempre più sentivo l’esigenza vitale di dare una svolta alla mia vita. “Mi hai chiamato, dicevo, nella preghiera, io sono disposto a lasciare tutto per seguirti”. Così ho trovato Dio…Ed ora sono un seminarista che affronta serenamente l’anno di discernimento vocazionale che precede il cammino formativo. In questi mesi la domanda più frequente che mi sento dire e:” Ma perché hai fatto questa scelta?” Rispondo con le parole del Servo di Dio Don Pino Puglisi “Ognuno di noi sente dentro di sé una inclinazione, un carisma. Un progetto che rende ogni uomo unico e irripetibile. Questa chiamata, questa vocazione, è il segno dello Spirito Santo in noi. Solo ascoltare questa voce può dare senso alla nostra vita”.

Di questa sua scelta,  sono  felici i componenti della famiglia Spoto per la scelta del loro congiunto, a cui nella sua quotidianità non gli mancava nulla, avendo trovato la sua realizzazione di vita in quel messaggio “Vieni e seguimi”, gioiosamente accettato e rispondendo alla chiamata verso il sacerdozio col suo “Eccomi”.

Come già detto, domani pomeriggio, nella parrocchia di Sant’Enrico, il 32enne mussomelese Enzo Spoto, circondato dall’affetto di mamma Graziella, di papà Francesco e dei fratelli Gaspare, Simone e Luca e dei tanti amici e conoscenti, riceverà l’ordinazione diaconale dal Vescovo della diocesi Mons. Mario Russotto, penultima tappa verso il sacerdozio quando il sogno diventerà realtà.