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Mafia, omicidio risolto dopo 30 anni: arrestato boss di Catania, “Saretto ‘u furasteri”

Redazione

Mafia, omicidio risolto dopo 30 anni: arrestato boss di Catania, “Saretto ‘u furasteri”

Sab, 05/05/2018 - 09:04

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CATANIA – Risolto trentuno anni dopo il caso dell’omicidio di Gaetano Salici, assassinato durante una cruenta guerra di mafia tra clan contrapposti che tra gli anni Ottanta e Novanta insanguino’ Catania. Sono state le indagini della squadra Mobile della questura a incastrare Rosario Pitara’, 64 anni, detto “Saretto ‘u furasteri” , al vertice della cosca dei ‘Cursoti Milanesi’. Nei suoi confronti e’ stata emessa ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio, con l’aggravante di avere agito per motivi futili e abietti, essendosi avvalso delle modalita’ mafiose.

E’ morto per il sospetto di avere avuto un ruolo in un ferimento avvenuto qualche giorno prima, crivellato di proiettili 7.65, mentre correva in ospedale dopo un lungo inseguimento nel quartiere di Nesima Superiore Gaetano Salici, piccolo pregiudicato vicino al clan Santapaola. Era il 2 agosto del 1987. Per quel delitto, 31 anni dopo, la svolta: a tirare il grilletto quella sera, erano da poco passate le 19, fu Rosario Pitara’, “saretto ‘u furasteri” oggi 64enne, del clan dei Cursoti milanesi. L’input alle indagini per un delitto datato nel tempo e’ arrivato dai pentiti di mafia Concetto Bonaccorsi collaboratore del gruppo dei ‘Carateddi’, anche loro nati dal punto di vista criminale nei Cursoti, da Roberto Testa, testimone oculare del delitto, e Franco Russo. Pitara’ si era convinto che Salici avesse fornito una base logistica al can Santapaola che tre giorni prima del delitto gli aveva teso un agguato andato a vuoto perche’ lo ritenevano un killer spietato e scomodo nel quartiere di San Leone, in via Dell’Adamello. E fu cosi’ che la sera del 2 agosto del 1987 in via La Marmora, Saretto Pitara’ insegui’ Salici sino in via Lazio e lo uccise con 5 colpi di calibro 7.65 dinanzi ad una bancarella. Nell’immediatezza del delitto, in un luogo poco distante , esattamente in via Barsanti, la polizia riusci’ a bloccare Giovambattista Guglielmino mentre stava appiccando il fuoco ad una Fiat Uno, vettura utilizzata dai sicari per compiere il delitto. Guglielmino venne fermato, poi arrestato, processato e condannato per concorso in omicidio a 16 anni e 6 mesi di carcere.