Salute

Con peperoni coltivata pure marijuana, 3 arresti da Polizia Ragusa: sequestrati 30 chili di droga

Redazione

Con peperoni coltivata pure marijuana, 3 arresti da Polizia Ragusa: sequestrati 30 chili di droga

Ven, 04/05/2018 - 08:44

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VITTORIA  – L’azienda produceva peperoni, ma era solo una copertura per nascondere i filari di marijuana. Gli uomini della Squadra mobile di Ragusa stavano effettuando un controllo in territorio di Vittoria contro lo sfruttamento lavorativo ed hanno cosi’ scoperto che gli operai in realta’ stavano curando la crescita della marijuana. Sequestrati quindi 30 kg di sostanza stupefacente custoditi in una “serra bunker” erano gia’ pronti per essere immessi sul mercato e avrebbero fruttato un milione di euro. Tre le persone arrestate: il titolare dell’azienda agricola e due suoi operai del Bangladesh, tutti accusati di coltivazione di marijuana. Sequestrati anche diversi contenitori con olio di marijuana, droga potentissima utilizzata anche per preparazioni culinarie.

Gli operai vivevano in condizioni degradanti in ambienti privi di qualsiasi requisito igienico. La marijuana avrebbe fruttato da 500.000 ad 1 milione di euro, in base alla tipologia di essiccazione. Gli arrestati son Roberto Rinaudo, 55 anni, Hiussan Moubarak di 41 e Hossain, Billal, pure di 41. Neanche dopo 24 ore da un altro arresto per la coltivazione di oltre 6.000 kg di marijuana, gli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato di Vittoria, hanno rinvenuto, dunque, un’altra piantagione traendo in arresto il titolare e due dipendenti. Gli uomini della Squadra Mobile, gia’ nel mese di giugno e luglio scorsi, avevano tratto in arresto diversi titolari di aziende che sfruttavano la manodopera dei braccianti agricoli facendoli vivere in condizioni degradanti, approfittando del loro stato di bisogno. Gia’ qualche giorno prima, l’azienda era stata oggetto di un’attivita’ di osservazione da parte dei poliziotti ed erano stati notati degli operai stranieri intenti a lavorare. La droga, dopo l’estirpazione, e’ stata scortata fino alla Questura di Ragusa per l’imminente distruzione che avverra’ dopo le analisi a cura dei laboratori dell’Asp.

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