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Carlo Sorbetto, morti bianche: sindacati, dichiarazioni fuorvianti

Redazione

Carlo Sorbetto, morti bianche: sindacati, dichiarazioni fuorvianti

Mar, 08/05/2018 - 18:16

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CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. La si smetta di chiamare le morti sul lavoro con i termini “morti bianche” o peggio “tragica fatalità”. Le morti sul lavoro non sono mai delle tragiche fatalità, ma sono dovute quasi sempre al fatto che nei luoghi di lavoro non si rispettano neanche le minime norme di sicurezza sul lavoro. E’ da tempo che il sindacato ha assunto un ruolo ingessato, attento più alle circonvoluzioni della politica, che ai diritti violati, e alla progressiva erosione delle tutele. Mentre si parla tanto di sicurezza sul lavoro e proprio mentre i sindacati, dedicano il 1° maggio alla sicurezza sul lavoro e alle troppe vittime che seguitano a cadere nel nostro Paese – circa 200 dall’inizio dell’anno – da parte padronale la risposta è quella di sempre: chi parla di sicurezza viene licenziato. Un vero paradosso che ritorna e contro cui ci si scontra come contro un muro di gomma. Questo è quello che è successo ad un lavoratore ed RLS della provincia di Vercelli, licenziato il 2 maggio per aver denunciato anche pubblicamente nel corso di una mobilitazione le scarse condizioni di sicurezza nell’azienda. Qualcuno rimarrà sconcertato davanti ad un provvedimento del genere, tranquilli, sono casi sporadici in quanto la stragrande maggioranza dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls), svolge il ruolo in modo blando “tirando a campare”, cercando di non inimicarsi con il datore di lavoro per evitare di subire alla fine del mandato un probabile licenziamento. Alla fine chi ci rimette sono i lavoratori che affidano, “fiduciosi” la loro vita, con conseguenze tragiche che ormai la TV ci ha abbondantemente “abituati” (che brutto termine!).   

 Carlo Sorbetto 

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