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Voto di scambio in Sicilia: in manette Giuseppe Gennuso del centrodestra, 3 accusati per ‘patto a Regionali’

Redazione

Voto di scambio in Sicilia: in manette Giuseppe Gennuso del centrodestra, 3 accusati per ‘patto a Regionali’

Mar, 17/04/2018 - 09:11

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Il parlamentare regionale siciliano Giuseppe Gennuso, 65 anni, della lista di centrodestra Popolari ed Autonomisti, è stato arrestato questa sera dai carabinieri del comando provinciale di Siracusa con l’accusa di voto di scambio. Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale di Catania su richiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo etneo. Sull’inchiesta, che vede coinvolte altre persone, vige il massimo riserbo da parte degli inquirenti della Dda di Catania. Giuseppe (detto Pippo) Gennuso, imprenditore, deputato regionale al suo quarto mandato, alle ultime elezioni aveva ottenuto nel collegio di Siracusa 6567 preferenze. E’ l’ennesimo deputato dell’Ars finito sotto inchiesta da parte di una delle Procure siciliane con l’accusa di reati elettorali. Nei giorni scorsi la Dda di Catania aveva chiesto l’archiviazione nei confronti di quattro indagati in un’altra inchiesta per tentata estorsione in cui Gennuso figurava come parte lesa. Tre giorni fa, inoltre, era emerso che la moglie di Giuseppe Gennuso, Pinuccia Guccione, 60 anni di Rosolini, deceduta lo scorso 13 dicembre all’ospedale Papardo di Messina, sarebbe stata vittima di un caso di malasanità. E’ quanto sostengono gli ispettori dell’assessorato regionale alla Salute nella relazione inviata al commissario dell’Asp di Siracusa, Salvatore Brugaletta, e all’assessore regionale Ruggero Razza. (Fonte ansa.it)

Dalle denunce presentate per estorsione e minacce all’arresto per voto di scambio insieme a due esponenti della mafia siracusana. Il deputato regionale del centrodestra Giuseppe Gennuso, 65enne di Rosolini, arrestato con l’accusa di avere stretto un patto politico-mafioso in occasione delle ultime Regionali, e’ stato eletto lo scorso 5 novembre nella lista Popolari e autonomisti con 6.567 preferenze. All’Assemblea regionale siciliana era approdato per la prima volta nel 2006, nelle liste del Movimento per l’autonomia con oltre 6.606 voti. Un politico ‘acchiappavoti’ nel Siracusano, tanto che due anni dopo ha piu’ che raddoppiato con 14.326 voti, tornando a occupare un seggio all’Ars con l’Mpa dell’ex presidente della Regione Raffaele Musumeci. Nel 2012 non ce la fa: l’ex assessore regionale Pippo Gianni lo beffa per pochi voti, ma Gennuso presenta ricorso e nel riconteggio delle schede ne risultano sparite parecchie in alcune sezioni di Rosolini e Pachino. Per protesta, si incatena piu’ volte, in un’occasione, anche davanti alla prefettura di Siracusa, fino a quando nell’ottobre del 2014, dopo una decisione della Cga di Palermo, si torna a votare ma solo in 9 sezioni, quelle in cui non si trovavano le preferenze, sparite misteriosamente dal tribunale di Siracusa. Gennuso sorpassa Gianni in questa mini elezione, ma sulla vicenda la Procura di Palermo apre un’inchiesta mettendo sotto indagine un ex presidente del Cga che aveva accolto il ricorso di Gennuso: l’accusa e’ di corruzione elettorale e rivelazione di segreto d’ufficio.
Il parlamentare regionale e’ anche un imprenditore, insieme al figlio ha rilevato una sala bingo a Palermo, nel quartiere Guadagna, attirando le attenzioni della cosca mafiosa di Santa Maria di Gesu’ che avrebbe preteso una estorsione di 50 mila euro. Gennuso dispone anche di un’azienda agricola e un anno fa ha subito, secondo quanto da lui stesso denunciato, un tentativo di estorsione. Dopo il furto di due mezzi agricoli, mai piu’ ritrovati, gli sarebbero stati chiesti per la restituzione 10 mila euro. La polizia ha poi arrestato i presunti responsabili, 4 uomini di Portopalo, poi rimessi in libera’ dal tribunale del Riesame

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