Salute

Mussomeli, Guardia di Finanza scopre lavoratori ed attività commerciali in nero: chiusi punti vendita di un supermercato

Redazione

Mussomeli, Guardia di Finanza scopre lavoratori ed attività commerciali in nero: chiusi punti vendita di un supermercato

Mer, 04/04/2018 - 09:07

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MUSSOMELI – I Finanzieri della Tenenza di Mussomeli, sulla base delle direttive impartite dal Comando Provinciale di Caltanissetta, hanno intensificato le azioni di contrasto verso ogni forma di illecito che penalizzi il mercato legale e contrasti la regolare crescita economica del Paese.

L’attenzione investigativa delle Fiamme Gialle ha riguardato il settore della distribuzione che, più di altri, soprattutto in contesti locali, ricorre in modo sempre più frequente alle prestazioni di “lavoratori in nero”.

Proprio a Mussomeli, all’interno di due punti vendita di un noto supermercato, è stata accertata e contestata la presenza di tre “lavoratori in nero”. L’utilizzo di mano d’opera non in regola, comporterà la chiusura temporanea dell’attività commerciale, atteso che il numero delle maestranze impiegate in nero è risultato superiore al limite del 20% rispetto ai dipendenti effettivamente in organico.

È importante sottolineare, inoltre, come le condizioni igienico/sanitarie di uno dei due punti vendita, all’atto dell’accesso, siano risultate pessime, tanto da richiedere l’intervento di un ispettore sanitario che ha fotografato una situazione al quanto carente e pericolosa per la salute pubblica.

L’azione dei finanzieri in questo settore viene svolta nella consapevolezza che tale fenomeno crea gravi forme di prevaricazione in danno dei diritti del lavoratore e al tempo stesso, sottrae alle casse dello Stato milioni di euro di tasse e contributi.

L’impegno operativo ha consentito, anche, di riportare alla luce due attività commerciali svolte nell’ombra e, pertanto, sconosciute al Fisco. Nel primo caso, uno studio fotografico ad Acquaviva Platani, nel secondo caso è stato riscontrato che, all’interno di un locale ancora grezzo, utilizzato come ricovero di autovetture ed ubicato nel quartiere di Santa Maria a Mussomeli, un giovane “coiffeur”, esercitava l’attività anch’esso, completamente in nero e senza alcuna autorizzazione sanitaria.

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