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Marco Miccichè, il pasticciere nisseno con la passione per la radio

Michele Spena

Marco Miccichè, il pasticciere nisseno con la passione per la radio

Gio, 12/04/2018 - 22:11

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Voce nota di “Curiosity” format di intrattenimento di Radio CL1  che per tre anni ha accompagnato i nisseni nelle loro giornate e una grande passione per il mondo della pasticceria, Marco Miccichè 21 anni si racconta ai nostri lettori.

Due interessi che  è riuscito a coniugare con grande entusiasmo regalando ricette sfiziose e facili da realizzare agli ascoltatori del programma radio “A qualcuno piace tardi” di Anita Dionisi in onda ogni martedì mattina,  curando un blog “Pastry culture” e una rubrica “Scienza in pasticceria” su Il fatto nisseno.

“Scopro il mondo della comunicazione  – ricorda  Marco Miccichè – tra i banchi di scuola con Tele Mottura, il tg web realizzato dall’istituto secondario superiore “Sebastiano Mottura”. In quell’ambito conosco anche il mondo della radio  grazie l’appoggio e la fiducia di Pippo Grosso che mi ha aperto le porte dei sui studi dandomi carta bianca. Un’esperienza positiva che mi ha permesso di crescere e conoscere meglio questo mondo e migliorare il mio approccio alla comunicazione. Una passione che sono riuscito a coniugare con l’amore per la pasticceria. Un interesse che porto avanti non solo in radio. Da novembre infatti è nata una nuova collaborazione con Il fatto nisseno grazie alla disponibilità di Michele Spena che ha deciso di credere in me dandomi uno spazio per far conoscere la pasticceria, la sua storia, le tradizioni pasticcere in Sicilia e per parlare in maniera scientifica delle componenti dei dolci”.

Nipote e figlio d’arte Marco eredita l’amore e la dedizione della pasticceria dalla sua famiglia.

“La prima volta – ricorda Marco –  che vidi lavorare mio nonno  paterno Arcangelo, maestro pasticcere per oltre 50 anni, fu per il periodo della ricorrenza dei defunti. Sono rimasto per ore ad osservarlo ed era una magia vedere uscire da una sfera di marzapane dei frutti in tutto e per tutto uguali a quelli reali. Un’arte che mi nonno ha tramandato a mio padre.  Ancora oggi guardo le mani di mio padre e sogno di averle come lui per la maestria con cui lavora il marzapane e gli altri prodotti dolciari. Penso di aver ereditato da mio nonno, che ho conosciuto poco,  l’essere esigente e  severo.  Mi rimane il suo insegnamento ossia essere  bravo ad osservare e ad ascoltare mentre lavori con altri con più esperienza per rubare i trucchi del mestiere. Mio padre è oggi il mio punto di riferimento, ha sempre la  risposta giusta e la soluzione per tutto”.

“Una passione – prosegue – che cerco di portare avanti seguendo gli insegnamenti di mio nonno e di mio padre ma in chiave più moderna, più scientifica. Sento di appartenere alla nuova scuola, alla nuova generazione della pasticceria poiché oggi è pressoché obbligatorio studiare se si vuole  riuscire in questo mestiere”.

Un percorso portato avanti non solo nel laboratorio tra uova, farina e latte ma anche tra i banchi di scuola per conoscere le proprietà organolettiche dei prodotti utilizzati, le tecniche di lavorazione standard e la loro evoluzione, le nuove tendenze a livello nazionale e internazionale, il rispetto degli standard sanitari e di sicurezza di legge e su come affrontare le nuove sfide imprenditoriali.

Marco Miccichè in questi anni ha infatti seguito numerosi corsi e master di pasticceria, vivendo per un certo periodo a Brescia dove ha frequentato la scuola CAST Alimenti (Centro Arte, Scienza e Tecnologia dell’Alimento), un istituto di formazione e aggiornamento che si rivolge ai giovani così come ai professionisti già affermati mettendo a loro disposizione maestri e strumenti idonei a coniugare l’essere, il sapere e il saper fare. Tra le sue esperienze formative anche quella di Bologna dove ha seguito un corso della Carpegiani Gelato University per apprendere l’arte della gelateria.

Pur essendo avviato da ben tre anni nel mondo della pasticceria Marco non ha ancora deciso di avvicinarsi a nessuna associazione del settore.

“Non mi sento ancora pronto – afferma – di ricoprire una posizione in questo mondo. Credo che a Caltanissetta, così come in  altre realtà in Italia, ci sia molta rivalità tra i maestri pasticceri. Noi custodiamo una tradizione che dovremmo, oltre che tramandare, sventolare come se fosse la bandiera della nostra città. Oggi però ci sono idee discordanti tra di noi, sulla nascita e provenienza di un dolce piuttosto che un altro, ma soprattutto per emergere c’è la cattiva abitudine di screditare i tuoi colleghi. Un modo di fare che non condivido e non trovo corretto ecco perché in questo momento non mi sento di far parte di nessuna associazione”.

“Chi come me è figlio d’arte – aggiunge – viene visto con scetticismo. Bisogna anche stare attenti alle critiche, non si pensi che io voglia insegnare a qualcuno qualcosa con i miei programmi sulla pasticceria ma bensì condividere quel che so con delle persone che hanno la mia stessa passione e avere con loro uno scambio di idee. La pasticceria per me è un arte, un mezzo di comunicazione,  un modo di esprimersi, di esternare i propri sentimenti ad esempio se io attraverso un periodo buio faccio tutto al cioccolato fondente mentre d’estate, periodo di svago e divertimento, preparo dolci fruttati”.

Ama sperimentare, abbinando sapori e gusti contrastanti tra loro. Passione tropicale il dolce che ha caratterizzato la sua estate. Pasta frolla, gelatina ai lamponi, mousse alla yogurt e frutti secchi gli ingredienti scelti per deliziare il palato dei più golosi nelle calde giornate estive. In questi giorni è a lavoro per proporre tante novità nel periodo natalizio.

Questo il consiglio che ha voluto dare ai suoi coetanei che come lui intendono intraprendere questo mestiere. “Bisogna essere umili, aperti alle critiche che fanno crescere molto più dei complimenti che spesso illudono ma soprattutto essere preparati a delle rinunce. Se da un lato questo lavoro ti dà tanto dall’altro ti toglie: il natale, la pasqua e le altre ricorrenze non sono i momenti in cui noi festeggiamo. Devi essere bravo a comunicare che  stai togliendo del tempo ai tuoi amici, alla tua famiglia e ai tuoi affetti non perché non ti importa nulla di loro ma perché stai nutrendo te stesso. Inoltre è importante studiare. Chi ha la conoscenza scientifica degli ingredienti, chi conosce il risultato della loro manipolazione sotto ogni aspetto e ha cognizione di quello che sta facendo ha più possibilità di non essere sbranato dai vecchi lupi della pasticceria che in molti casi non ti danno la possibilità di crescere. Se da un lato mi sento privilegiato ad aver trovato il lavoro grazie ai sacrifici dei miei genitori  senza spostarmi dalla mia città che amo tanto, dall’altro non è facile farsi carico di una tradizione di famiglia per paura di sbagliare, di essere criticato, di non poter mai appartenere a un mondo che ti piace così tanto.  Il mio obiettivo è mantenere la stessa linea, la stessa qualità di mio nonno e di mio padre e addirittura migliorarla”.

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