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Governo, ira Salvini: “M5s-Pd presa in giro”. Fico agita c.destra

Redazione

Governo, ira Salvini: “M5s-Pd presa in giro”. Fico agita c.destra

Mar, 24/04/2018 - 09:11

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Il mandato esplorativo affidato a Roberto Fico circoscritto al solo asse Pd-M5s fa infuriare Matteo Salvini. Pur rispettando le prerogative del Capo dello Stato, l’idea che al governo possa andare “chi ha perso le elezioni” non gli va proprio giu’, tanto da non escludere una “passeggiata a Roma”. Il leader leghista spiega: “Non sono arrabbiato ma deluso perche’ gli italiani non meritano questo”.
Anche dentro Forza Italia l’irritazione e’ palpabile. E nel centrodestra cresce il timore che l’esplorazione di Fico possa avere un esito positivo, con una convergenza tra Pd e Movimento 5 stelle. Ipotesi che metterebbe all’angolo non solo Silvio Berlusconi, ma anche Salvini, che finora si e’ speso per una possibile intesa con Luigi Di Maio. E sono proprio le parole del leader pentastellato, che sbatte la porta in faccia al leghista augurandogli “buona fortuna” ma soprattutto addossandogli la responsabilita’ del fallimento della trattativa, ad innervosire il ‘capitano’ del Carroccio, che scandisce: “Che la partita la decidano i secondi ed i terzi arrivati e quelli che hanno vinto il campionato non vadano al governo mi sembra una cosa fuori dal mondo”. Insomma, insiste Salvini dal Friuli, “se qualcuno provera’ a fare una cosa del genere facciamo una passeggiata a Roma per ricordare che il voto degli italiani e’ qualcosa che dovrebbe contare”.
Pur con toni diversi, la linea di Forza Italia non cambia:
“Non puo’ andare al governo chi ha perso le elezioni”, afferma la capogruppo azzurra alla Camera, Mariastella Gelmini. E la sua omologa al Senato aggiunge: “Abbiamo rispetto per la decisione del presidente della Repubblica. Altrettanto rispettosamente dobbiamo sottolineare di trovare tale prospettiva non condivisibile. Riteniamo infatti che un governo non possa prescindere dal risultato elettorale
nazionale del 4 marzo”, spiega Annamaria Bernini. Per Giorgia Meloni, invece, il tentativo di Fico e’ destinato al fallimento, e allora si dovra’ ripartire dal centrodestra. Uno schema che lo stesso Salvini ha rilanciato sin da questa mattina, ma sempre guardando ai 5 stelle.

Il leader leghista, dopo il fine settimana di riflessione, ma che non e’ servito a far quadrare il cerchio con Di Maio, sembrava essere tornato alla casella di partenza: un governo centrodestra e M5s. Tanto da tornare a chiedere a Berlusconi e Di Maio di smetterla di litigare: “sediamoci attorno a un tavolo”, e’ stata l’esortazione. E questo nonostante la definitiva chiusura di Berlusconi ai pentastellati, ribadita anche oggi dopo la vittoria in Molise.
La scelta di Mattarella, prevista ma non per questo condivisa, gela il centrodestra. Berlusconi teme di essere definitivamente estromesso dalla partita sul governo, ma ai suoi ha confidato di non nutrire molte speranze su un accordo Pd-M5s. Salvini e’ piu’ netto: “faro’ di tutto perche’ questa presa in giro non accada”, afferma in una tappa del tour de force elettorale in Friuli Venezia Giulia dove si trova per sostenere la candidatura del ‘suo’ Massimiliano Fedriga alla presidenza della Regione.
Secondo fonti del centrodestra, tuttavia, nonostante la chiusura ufficiale di Di Maio affidata ad un post sul blog, il canale di dialogo con la Lega non sarebbe chiuso del tutto. E anzi, c’e’ chi tra i leghisti sostiene che, una volta certificato il fallimento del tentativo di Fico, il leader pentastellato, se davvero vuole andare al governo, dovra’ cedere qualcosa, scendere a piu’ miti consigli ed eliminare alcuni veti, a partire dalla premiership. Dunque, non viene escluso che i toni barricaderi di Salvini possano persino rientrare in un gioco delle parti per ‘aiutare’ l’ala pentastellata piu’ propensa a un accordo con la Lega.

Intanto Salvini non esclude nemmeno di giocarsi la carta della disponibilita’ a un incarico o pre-incarico da sottoporre alla ‘conta’ dei voti in aula. Insomma, potrebbe prendere piede la strada caldeggiata da sempre da Meloni e condivisa da Berlusconi. Il quale oggi ha chiarito, dopo la vittoria in Moliese: il centrodestra vince solos e unito. E ora, sarebbe il ragionamento, Salvini non ha piu’ fiches per spezzare la coalizione.
E infatti Salvini rilancia: “Se quelli con cui dovreste ricostruire cominciano a litigare e non si mettono d’accordo, alla fine possiamo tirarci su le maniche e provare a far da soli”, dice. Certo, non tutto e’ perduto, si ragiona nel centrodestra: se M5s e Pd dovessero raggiungere un’intesa, il centrodestra starebbe all’opposizione di un esecutivo che potrebbe essere traballante nei numeri; posizione dalla quale sarebbe piu facile ‘capitalizzare’ consensi in una prospettiva di lungo periodo.
Il vero timore di Salvini, in realta’, e’ che anche questa prospettiva fallisca e, esplorate tutte le possibilita’, ci si avvii verso un “governo di tutti, governone o governissimo”, come lo ha definito dal 5 marzo. A quel punto, l’ipotesi che verrebbe vista con maggiore favore da via Bellerio sarebbe un esecutivo di breve durata che approvi la legge di bilancio e riformi la legge elettorale e porti il Paese al voto in breve tempo.

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