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 Uccisa nel Siracusano, Pm: “gelosia e violenza progressiva”

Redazione

 Uccisa nel Siracusano, Pm: “gelosia e violenza progressiva”

Lun, 19/03/2018 - 12:13

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SIRACUSA – “Il delitto e’ avvenuto nell’ambito di un rapporto travagliato, contrassegnato da tempo da litigi e da un tasso di gelosia elevato. Riteniamo che non ci fosse premeditazione, e’ stato un classico delitto d’impeto, anzi potremmo parlare di un caso di violenza progressiva, di una progressione della violenza”. Lo ha detto il procuratore di Siracusa Francesco Paolo Giordano dopo il fermo per omicidio di Paolo Cugno, il compagno di Laura Petrolito, la ventenne di Canicattini Bagni, madre di due bimbi, uccisa a coltellate e gettata in un pozzo. “Nella tarda nottata – ha confermato il magistrato – ha confessato dopo un iniziale silenzio sulle sue responsabilita'”. L’uomo si trova ora in carcere. La morte risalirebbe intorno alle 22 di sabato; l’omicidio sarebbe avvenuto nella campagna dell’uomo che ha utilizzato un coltello che si trovava in un capanno e con il quale “ha inferto una serie di fendenti.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la coppia, che conviveva nella casa del genitore della ragazza insieme al figlio di 8 mesi (l’altro di tre anni, avuto da lei in una precedente relazione vive con la nonna paterna del piccolo) era in crisi da tempo e frequenti eranoi litigi. I due avrebbero deciso di trascorrere il sabato insieme, nell’appezzamento di terreno nella disponibilita’ della famiglia di Cugno, per chiarirsi. Poco prima delle 22 hanno litigato e il 27enne, dopo averla minacciata e aggredita, si sarebbe impossessato di un coltello, conservato in un capanno, per colpire la vittima ripetutamente. “Un delitto d’impeto e non premeditato” ha confermato il procuratore Giordano nel corso della conferenza stampa con il comandante dei carabinieri Luigi Grasso. Il giovane, dopo il maldestro tentativo di occultare il cadavere in un pozzo, non si sarebbe allontanato da quella zona, infatti i carabinieri lo hanno individuato in quelle campagne non appena i sospetti si sono posati su di lui. Nelle prime fasi dell’interrogatorio, Paolo Cugno si e’ chiuso a riccio poi in tarda serata e’ crollato. “Non ha mostrato segni di pentimento il giovane che comunque era sconvolto” hanno detto Giordano ed il sostituto Marco Dragonetti che ha condotto l’interrogatorio. I carabinieri hanno anche rintracciato il coltello che era stato abbandonato dal fermato mentre l’autopsia chiarira’ gli ultimi dubbi sulle cause del decesso della ragazza.

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