NISCEMI – Parte sabato 10 marzo alle ore 21.00 la rassegna teatrale organizzata da il Teatro dei Saitta e patrocinata dal Comune di Niscemi al Centro Culturale “Totò Liardo”. Ad inaugurare la stagione la fortunata commedia “L’aria del continente”, scritta da Nino Martoglio nel 1915, un’opera che grazie alla regia di Eduardo Saitta vivrà di nuova linfa e comicità già rodata. La piéce racconta la storia del ricco possidente Cola Duscio,il quale lascia la Sicilia e la propria famiglia per farsi operare a Roma. Giunto nella Capitale, Don Cola incontra Milla Milord, ex soubrette che attraverso l’espediente dell’emancipazione sociale lo induce a cambiar vita. Rientrato in terra natia, il protagonista, magistralmente interpretato da Salvo Saitta, si troverà ad affrontare le opinioni della famiglia, contraria alle novità e spaventata dall’improvviso cambiamento di vita dell’uomo. Il parentado, capitanato dalla sorella Marastella, teme infatti per i possedimenti del Cola, messi a repentagli dall’estroso stile di vita della soubrette. «Grazie ai classici del teatro – spiega il direttore artistico Eduardo Saitta – durante gli ultimi anni abbiamo avuto la possibilità di portare la nostra arte in giro per l’Italia. Rappresentare Martoglio o Pirandello in Sicilia però ha tutt’altro sapore. Siamo felici che il pubblico della nostra terra dimostri ancora sete di cultura, riempiendo di sera in sera teatri ed auditorium». Con la commedia, la famiglia di teatranti catanesi ha infatti già divertito numerosi teatri dell’isola e non solo, riuscendo ad intrattenere con successo anche il pubblico oltre lo stretto.

SALVO SAITTA in L’ARIA DEL CONTINENTE di Nino Martoglio, con KATY SAITTA, ALDO MANGIU’, MASSIMO PROCOPIO, ANNALISE FAZZINA, ORAZIO TORRISI, VIVIANA TOSCANO, CARMELO MICCI con la partecipazione di EDUARDO SAITTA. Regia Eduardo Saitta

NOTE DI REGIA

Appuntamento con il classico del teatro siciliano e dunque appuntamento con il divertimento. “L’aria del continente” ha subito dalle mani di Salvo Saitta quella “chirurgia plastica” indispensabile per renderla più “giovane”.  Lo zio Cola arriva da Roma, dal continente, con quell’aria nuova, come scrisse Martoglio, portando una ventata di rinnovamento in un piccolo paese di provincia fatto di pipe di canna e di coppole sulla testa degli uomini. “Fatemi vivere all’uso continentale ca è l’uso civile…” ribadisce Cola e difatti la sua casa diventa polo d’attrazione per i paesani che vogliono conoscere la “signora” arrivata insieme a lui da Roma e luogo d’incontro per sorella, cognato e nipoti per risolvere affari di famiglia. Tutto si svolge in casa Duscio eliminando il famoso e ormai usurato “casinò di compagnia”. Si gioca sull’innovazione, sulla novità e la reinvenzione di alcuni personaggi. E’ un lavoro di lifting che facciamo volentieri visto le risposte del pubblico alle precedenti produzioni che sono state oggetto di critica positiva; Siamo lontani, molto lontani, dalla dissacrazione, badiamo, ma siamo sicuramente e soprattutto nel secondo atto sopra le righe con una serie di invenzioni divertentissime, leggere che quasi ci fanno pensare ad un altro spettacolo ma è sempre L’aria del continente, o meglio, L’aria nuova del continente.