Salute

Gli studenti del “Comprensivo Milena-Campofranco” in visita presso l’Università del Capoluogo Siciliano

Carmelo Barba

Gli studenti del “Comprensivo Milena-Campofranco” in visita presso l’Università del Capoluogo Siciliano

Mer, 21/03/2018 - 13:12

Condividi su:

MILENA – Dopo il soggiorno-studio che 50 studenti universitari del corso di Laurea in Lettere fecero a Milena per ben tre giorni lo scorso maggio 2017, ospitati dall’allora D.S. Valeria Vella, gli alunni della prima classe della scuola secondaria di 1^ grado del plesso di Campofranco, facente parte dell’Istituto Comprensivo “Milena-Campofranco”, diretto dalla dirigente Calogera Genco, hanno ricambiato la visita, recandosi a Palermo presso l’Università del capoluogo siciliano, accompagnati dal professore Giovanni Schillaci e dalla professoressa Lina Mingoia.   Gli alunni della 1^ classe, dopo aver studiato con la professoressa Mingoia la dominazione araba della Sicilia, hanno approfondito con il professore Giovanni Schillaci l’aspetto linguistico di quel periodo, attraverso gli arabismi presenti nel dialetto siciliano: da giuggiulena a fastuca, da tùmminu a gabbasisa, per giungere a zibbibbu, tannura, giarra, calia, sciarra etc.. Si è puntata l’attenzione sui moltissimi toponimi a base presenti in Sicilia: Milocca, Caltanissetta, Favara, Marsala, i costrutti con “gebel”, altura (Gibilmanna, Mongibello, Gibellina, etc.), quelli con “rahl”, luogo di soggiorno (Racalmuto, Regaleali, Ragalna,etc), con “kalat”, roccaforte (Caltabellotta, Caltanissetta, Caltagirone, etc.).. Come afferma la stessa professoressa Mingoia, «lo studio in classe della conquista araba in Sicilia li ha tanto coinvolti e incuriositi. Hanno difatti approfondito gli influssi arabi in ambito linguistico-culturale attraverso diverse ricerche. Oggi hanno finalmente toccato con mano, quanto prima appreso sui libri».  Giorno 20 marzo gli alunni e i loro docenti si sono quindi recati presso l’Università di Palermo, per seguire una lezione della professoressa Marina Castiglione, docente di linguistica presso il Dipartimento di Scienze umanistiche per i corsi di Laurea di Lettere e Italianistica. Il gruppo campofranchese è stato accolto oltre che dalla prof.ssa Castiglione, anche dal direttore del dipartimento di scienze umanistiche, prof. Leonardo Samonà e dal prof. Ruffino Giovanni, già ordinario di linguistica italiana e benemerito dell’Ateneo di Palermo, nonché membro dell’accademia della Crusca.    I ragazzi sono stati guidati a prendere visione delle aule in cui si svolgono le lezioni e hanno potuto verificare la diversa organizzazione degli spazi e dei tempi universitari rispetto a quelli scolastici.   La lezione universitaria di linguistica ha letteralmente incantato i piccoli studenti, che hanno partecipato attivamente all’attività didattica, attraverso domande, curiosità, riflessioni. In questo modo l’università, spesso rappresentata come una torre d’avorio nelle cui inarrivabili stanze si parlano linguaggi astratti e incomprensibili, si è ancora una volta aperta al territorio, in un’ottica di servizio alla comunità, tracciando inediti percorsi di conoscenza linguistica. Alla fine delle due ore di incontro così si è espressa la prof.ssa Castiglione: «l’Università è un servizio formativo pubblico e statale. Tra i suoi compiti ormai c’è la cosiddetta “terza missione”, ossia la ricaduta territoriale e sociale dei saperi che essa elabora. Senza una disseminazione della ricerca e delle conoscenze, essa si fossilizza e non si fa elaboratrice di istanze, esigenze e metodi. Questo primo esperimento di incontro tra il territorio è stato molto utile, spero per tutti. L’argomento scelto, l’onomastica italiana e dialettale, è stato uno spazio di confronto tra usi e nuove conoscenze».   Come afferma il prof. Giovanni Schillaci – che già prima della laurea ha iniziato a collaborare con il “Centro di studi filologici e linguistici siciliani” e con l’ALS, l’Atlante Linguistico Siciliano – «è scientificamente dimostrato che l’insegnamento ai fanciulli del dialetto, ha numerosi vantaggi: non solo li rende più intelligenti sviluppando maggiormente un’area specifica del cervello, ma li prepara culturalmente e psicologicamente anche all’accettazione del diverso, alla comprensione, e all’apprendimento della altre lingue». Oltre agli obiettivi specifici, la storia e la linguistica, la visita a Palermo ha portato con sé un obiettivo trasversale: l’ecosostenibilità.  In un momento storico in cui il rispetto dell’ambiente è una priorità indiscussa, si è scelto volutamente il treno per raggiungere Palermo, contribuendo così alla riduzione del consumo di energia e dell’emissione di inquinanti, oltre ad essere, visto lo stato penoso della S.S. 189, il modo più veloce, economico e comodo per giungere a destinazione.   I ragazzi, dopo la lezione universitaria hanno visitato la Cappella Palatina presso il Palazzo dei Normanni e la chiesa di San Giovanni degli Eremiti. (Dalla scuola)