Salute

Caltanissetta, nasce Òikos per una comunità solidale

Michele Spena

Caltanissetta, nasce Òikos per una comunità solidale

Sab, 03/03/2018 - 17:41

Condividi su:

Rispondere alle esigenze che si manifestano nelle situazioni di fragilità individuale, familiare e sociale: questa la mission dell’associazione “Òikos, per una comunità solidale”. L’inclusione e l’integrazione sociale dei cittadini, la promozione umana, attraverso la gestione di servizi educativi e formativi, di presa in carico, di ascolto e supporto  alle persone sono le finalità che l’associazione persegue.

A dare vita all’associazione, che aderisce al Movi e che ha predisposto un’attività di collaborazione con i servizi socio-sanitari di Caltanissetta, un gruppo di professionisti  nisseni che hanno deciso di dedicare il loro tempo al volontariato per costruire una comunità solidale:  lo psicologo Piero Cavaleri (presidente), la psicologa Letizia Drogo (vice presidente), lo psicologo e giudice onorario per tanti anni del Tribunale dei minori Angelo D’Auria (tesoriere), la psicologa Giusi Saporito (segretaria), l’assistente sociale Sara Cammarata, lo psicologo Enzo Crapanzano, l’insegnate Pinella Falzone, il mediatore linguistico Alessia Giunta, la psicologa Melina Scebba  e il formatore Giovanni Virone. Soci fondatori ai cui in questi mesi se ne sono aggiunti tanti altri . Un’associazione senza fini di lucro, apolitica, aconfessionale che si ispira ai valori riconosciuti dalla Costituzione della Repubblica italiana.

“Per tanti anni ho fatto lo psicologo nei consultori familiari ed ho potuto essere testimone – afferma Piero Cavaleri, presidente dell’associazione Òikos – di come la famiglia nel nostro territorio si sia modificata nell’ultimo decennio sino al punto di essere una realtà ferita, martoriata, incapace di dare sostegno, sicurezza, stabilità ai percorsi educativi e di crescita delle nuove generazioni. Grazie anche all’esperienza di assessore comunale mi sono accorto che, così come vi è povertà materiale ed economica nella nostra città,  vi è anche una  grande povertà educativa e relazionale che interessa non solo le classi meno abbienti ma soprattutto quelle medio-alte. Insieme ad altri amici da sempre vicini a queste problematiche, alcuni dei quali negli ultimi cinque anni hanno animato un progetto importante quale ‘Le madri della città’, abbiamo così pensato di creare un’associazione che avesse come obiettivo quello di rispondere alla povertà educativa e  relazionale del territorio, avendo come obiettivo quello di sostenere la famiglia”.  “A settembre è così nata Òikos – aggiunge Cavaleri – che in greco vuol dire focolare domestico, consapevoli che lavorare per la famiglia vuol dire anche lavorare per la comunità tant’è che il sotto titolo che abbiamo scelto è quello ‘per una comunità solidale’. Nella misura, infatti,  in cui si sostiene la famiglia e si creano delle reti di famiglie,  si crea la comunità”.

Grazie all’associazione Òikos dal mese di ottobre alla Casa delle culture e del volontariato di via Xiboli tutti i lunedì e i mercoledì –  dalle  ore 9,00 alle 13 e dalle ore 16,30 alle 18,30 – è attivo lo sportello di ascolto e consulenza psicologica per single, separati, coppie e famiglie.

I volontari dell’associazioni si stanno anche occupando del percorso formativo per le coppie che vogliono aprirsi all’affido familiare, progetto portato avanti in questi anni da “Le madri della città”, oltre alla gestione di uno sportello di ascolto per i genitori affidatari e adottivi e di gruppi di auto aiuto per quei genitori che stanno vivendo un momento particolare della loro vita e necessitano di un sostegno.

Apertura anche verso il mondo della scuola grazie alla proposta, a due istituti comprensivi della città,  di percorsi formativi gratuiti rivolti ai genitori, i cosiddetti “parent training”  e i gruppi d’aiuto.

Secondo i dati dell’ultimo rapporto dell’Istituto nazionale di Statistica (ISTAT) su matrimoni, separazioni e divorzi in Italia pubblicato  il 14 novembre 2016, in Italia aumenta il numero dei matrimoni ma aumenta anche il numero dei divorzi. Sono stati infatti ben 194.377 i matrimoni celebrati nel 2015: 4.612 in più rispetto al 2014 facendo registrare il maggior incremento annuo fin dal 2008.  Se da un lato c’è chi inizia a percorrere insieme il cammino dall’altro c’è chi preferisce separare le strade. Dai 52.355 del 2014, i divorzi sono divenuti 82.469 solo un anno dopo (+57%). Più contenuto, e in linea con i trend precedenti, l’aumento delle separazioni (91.706, con +2,7% rispetto al 2014).

“Il modello culturale oggi dominante è quello dell’usa e getta  –  afferma Cavaleri  – così come è più economico cambiare il telefonino che farlo aggiustare, prendere in leasing la macchina per non avere problemi con la manutenzione la stessa cosa succede con i rapporti. Il sociologo Bauman anni fa paragonò la relazione di coppia ad una zattera rispetto al passato dove poteva essere paragonata a un transatlantico con uno staff di tecnici capace di aggiustare qualsiasi guasto per garantirne la solidità. Il paradosso è che molti studiosi dei legami affettivi sostengono che la riparazione di una rottura fa parte di ogni relazione significativa da quella del bambino  a quella di coppia. La separazione è una risorsa ed è costituiva di un legame, oggi noi invece viviamo in un mondo in cui la separazione implica la sostituzione di un legame con un altro. L’economia globale non ha più bisogno della famiglia perché tutto ruota intorno alla singola persona, all’individuo passivo produttore e consumatore. L’economia globale gestita in termini vessatori di fatto così come ha proletarizzato la società del mondo occidentale  annullando l’esistenza della classe media ha distrutto la famiglia: meno certo è il posto di lavoro, più si è  esposti alla precarietà, alla disoccupazione e più si hanno difficoltà a creare rapporti stabili”.

“Statisticamente – prosegue  Cavaleri  – le coppie giovani sono quelle che hanno più problemi relazioni soprattutto a ridosso della nascita del primo figlio con il rischio alla separazione. Di recente l’Università Cattolica di Milano ha portato avanti un’indagine dalla quale emerge che le coppie che seguono un percorso di formazione, che vengono sostenute,  sono quelle che corrono di meno il rischio di una conflittualità all’interno e della separazione. Dati confermati anche dall’Università di Monaco che sostiene che solo il 4% delle coppie che vengono formate si separano mentre le coppie che sono abbandonate al loro destino si separano per il 57%. Ciò dimostra che  le coppie nel mondo di oggi, dove la famiglia non ha più né le tutele legislative né economiche di un tempo, necessita di un accompagnamento e  di un sostegno sia nella gestione della  conflittualità sia nel percorso di crescita che riguarda l’esercizio della genitorialità. Le comunità dunque dovrebbero attrezzarsi, secondo queste ricerche, per offrire servizi a formare, sostenere ad accompagnare le coppie e le famiglie nel loro percorso di crescita. Òikos vuole appunto essere un’associazione che offre questo tipo di servizio”.

In una visione attenta a quelle che sono le esigenze del territorio Òikos si sta occupando anche del supporto psico-sociale per gli immigrati residenti e della progettazione educativa e formativa su tematiche inerenti l’inclusione, le relazioni e le problematiche evolutive.

“Noi abbiamo puntato – conclude Cavaleri – nel mettere  gratuitamente le nostre professionalità a disposizione degli altri per comunicare alla città il messaggio che dobbiamo lavorar insieme, fuori da una logica di ritorno immediato, per il bene della comunità ma a partire dalla coppia, dal minore, dalla famiglia per porre rimedio alla povertà educativa e relazionale. Bisogna creare degli ospedali da campo, come afferma Papa Francesco, che favoriscano e alimentino i rapporti che umanizzino le nuove generazioni”.