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Caltanissetta, la Pasqua della Fede: il triduo pasquale

Redazione

Caltanissetta, la Pasqua della Fede: il triduo pasquale

Mer, 28/03/2018 - 17:14

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CALTANISSETTA – Entra nel vivo la parte più spiccatamente spirituale della Settimana Santa: il triduo pasquale che accompagna i fedeli con i momenti liturgici più intensi, scandendo la Passione di Cristo e la sua morte e risurrezione, nello spazio sacro delle chiese in cui si celebreranno i riti pasquali.

In città il Vescovo presiederà i riti della Settimana Santa nella chiesa Cattedrale, Madre di tutte le chiese della Diocesi. Il Giovedì Santo, alle ore 9.30, durante la S. Messa Crismale, unica in tutta la Diocesi, alla quale partecipa tutto il presbiterio diocesano, il Vescovo consacrerà gli olii che serviranno per l’amministrazione dei sacramenti (Battesimo, Cresima, Ordinazione Diaconale e Sacerdotale, Unzione degli Infermi) in tutte le parrocchie nel corso dell’intero anno.

Nel pomeriggio, alle 18,30, sempre in Cattedrale, la S. Messa in Coena Domini, memoria dell’ultima cena, dell’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio ministeriale, durante la quale si svolge la lavanda dei piedi, che quest’anno il nostro Vescovo ha scelto di lavare a dodici detenuti che saranno autorizzati a partecipare al rito, insieme al Capitano della Real Maestranza. Al termine della Messa la reposizione delle ostie consacrate nell’altare solennemente addobbato, per poter consentire la Comunione dei fedeli il giorno seguente.

L’altare della reposizione rimane allestito fino al pomeriggio del Venerdì santo, quando viene dismesso per ricordare con austerità la morte di Gesù. Nel linguaggio della pietà popolare gli altari della reposizione vengono definiti “Sepolcri”, visitati dai fedeli nel numero di cinque (quante sono le piaghe di Cristo) o sette (quanti sono i dolori della Madonna) compiendo il cosiddetto giro “delle sette chiese” o “sepolcri”; anche se questa terminologia risulta inappropriata, in quanto l’Eucaristia custodita è segno sacramentale di Gesù Cristo vivo e risorto. Gli altari della reposizione non sono dunque sepolcri che simboleggiano la morte di Gesù, ma luoghi in cui adorare l’Eucaristia.

Venerdì pomeriggio, dalle 16,30, l’azione liturgica di adorazione della Croce, con la lettura del Passio (preghiera universale) nel momento più intenso della memoria della morte di Cristo, che precede, in Cattedrale, la mistica processione del Signore della Città, che dal santuario del quartiere S. Francesco si snoderà con tutto il clero per le strade del centro storico scortata dalla Real Maestranza.

Sabato, infine, la Veglia Pasquale: inizia con il Lucernario, il falò sul sagrato della Cattedrale in cui si dà vita alla fiamma che accenderà il grande Cero pasquale, simbolo di Cristo luce del mondo, principio e fine dell’universo, sul quale vengono puntati dei grani di incenso con questa funzione simbolica. L’accensione del Cero introduce il canto dell’Exultet che dà inizio alla Veglia, durante la quale risuonano le letture bibliche e si vive la gioia della risurrezione, sottolineata dal suono delle campane, allo scoccare della mezzanotte.

La Passione di Cristo viene commemorata nel triduo su due piani di rievocazione: quella misterico-teologica concentrata sulla celebrazione della vigilia e prolungata nella liturgia del giorno seguente e la rievocazione più storico-psicologica, puntuale nel ripresentare in ogni particolare la Passione di Gesù secondo un registro commosso e affettuoso, attento a restituire alla Chiesa lo spirito autentico del “Cuore di Cristo”.

Particolarmente significativo questo percorso liturgico che scandisce la conclusione del tempo forte della Quaresima, ricco di significati profondi che danno forma simbolica al messaggio evangelico con potenza suggestiva che sostiene e valorizza la dimensione dell’interiorità, luogo privilegiato della fede e della maturazione responsabile della vita e della testimonianza cristiana.

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