Salute

Mussomeli, chirurgo del “M. I. Longo” in pensione

Carmelo Barba

Mussomeli, chirurgo del “M. I. Longo” in pensione

Mer, 21/02/2018 - 07:20

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MUSSOMELI –  Si assottigliano sempre più le fila dei medici all’ospedale “Maria Immacolata-Longo”. Col passare degli anni, uno dopo l’altro, i medici, (ma anche infermieri, ausiliari, tecnici) continuano ad andare in pensione. Da ultimo è stata la chirurga Maria Mangione che con una sobria festa ha voluto salutare colleghi e compagni di lavoro coi quali ha condiviso quarant’anni di vita. Una festa molto partecipata che ha visto in tanti stringersi attorno all’unica chirurga donna che abbia mai lavorato in ospedale a Mussomeli, e con lei festeggiare l’agognato traguardo della pensione.  E così, a distanza di un paio di mesi dal pensionamento della dott.ssa Maria La Sala in servizio presso l’Unità Operativa di Medicina, un altro medico va via dall’ospedale. E se da un lato si salutano i neo pensionati augurando loro di godere appieno degli anni che li aspettano senza il gravame del lavoro, per chi resta rimangono tutte in piedi le preoccupazioni circa il futuro dell’ospedale.  La dott.ssa La Sala infatti, a distanza di due mesi non è stata sostituita, così come non fu sostituito il dott. Roberto Bono che, oltre un anno fa, si licenziò per abbracciare un’offerta di lavoro a tempo pieno in quel di Vicenza. E così in Medicina e nella Lungodegenza, sono rimasti al lavoro soltanto in tre medici. Fino a quando potranno durare a sostenere tali ritmi?  E lo stesso si prospetta in Chirurgia, dove rimangono soltanto tre chirurghi in servizio. E questo nonostante si tratti di reparti dove si lavora a pieno ritmo e a volte è anche difficile trovare un posto letto libero.  I sindacati da tempo chiedono a gran voce che vengano rimpiazzate le unità mediche mancanti, sia per assicurare un carico di lavoro sostenibile ai medici in servizio, sia per garantire servizi efficienti ai pazienti che sempre più numerosi afferiscono all’ospedale, nonostante i non pochi problemi che continua a travagliarlo, come gli spifferi d’aria e le infiltrazioni piovane dalle finestre. (R.M.)