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Mussomeli, Arciconfraternita mistero sulla lettera dei dimissionari e in forse riti pasquali

Carmelo Barba

Mussomeli, Arciconfraternita mistero sulla lettera dei dimissionari e in forse riti pasquali

Sab, 10/02/2018 - 07:20

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MUSSOMELI – Dopo la dura presa di posizione di mons. Mario Russotto, con l’emanazione di un decreto di sospensione di tutte le attività e la nomina di un commissario straordinario, per richiamare all’ordine l’arciconfraternita Santissimo Sacramento della Madrice, sono in molti a chiedersi  cosa succederà già a partire dalla prossima settimana, quando cominceranno i riti della Quaresima che preluderanno alla Settimana Santa: Via Crucis, Cadute, processioni a spalla dell’Ecce Homo, del Cristo Morto, dell’Urna. Evento clou per le confraternite, insieme a quello del Corpus Domini, per sfilare con cappe e lanterne. Eventi, insomma, di sicuro impatto visivo a cui forse, negli anni, non hanno fatto da contraltare altrettanto intense e partecipate attività spirituali. A tale proposito infatti, già nel 2013, Domenica delle Palme, il vescovo bacchettò le lacerazioni confraternali. Mons. Russotto  annunciò di avere scelto un brano tratto dal Vangelo di Luca, ovvero quello che riguarda Simone il Cireneo che aveva aiutato Gesù a portare la croce. Quindi i passaggi cruciali col richiamo all’autentico spirito di cristiano fatto di solidarietà ed amore: “Quando meno ci pensiamo, Dio attraversa la nostra storia, intercetta il nostro cuore, e tutto cambia. E se nulla cambia vuol dire che Dio ancora non lo abbiamo incontrato. Se quest’anno voi confrati siete gli stessi dentro, dentro al vostro cuore, gli stessi dell’anno scorso, – aggiunse con voce contristata- perché non bastano i riti che fate né le lamentazioni cantate, vuol dire che Dio non l’avete incontrato, pur avendo devozione”.  Ed ancora: “Dio  ci chiama a sostenere la croce, la croce di un popolo devoto ma scarsamente credente. Sostenere la croce di confraternite lacerate al loro interno”.  Parole inequivocabili a cui, sono seguiti fatti gravi come, da ultimo, le dimissioni dell’intero Consiglio direttivo che hanno aperto la strada addirittura all’eventuale scioglimento della plurisecolare confraternita. Ma è mistero sui motivi di tali dimissioni, messi neri su bianco tuttavia, in una lettera supersegreta inviata al vescovo e per conoscenza al cappellano. Ma alla richiesta di qualche confrate, nell’ultima assemblea straordinaria, di poterne prendere visione, il parroco ha risposto picche. E va da sé che le dicerie aumentano. Non ne diamo conto per evitare di alimentare ulteriori pettegolezzi o strumentalizzazioni.  Di certo c’è che il commissario, il dott. Totino Saia, si sta impegnando per tentare di ricomporre le fratture oramai evidentissime tra le diverse anime confraternali.  “Il vescovo –dice il dott. Saia- mi ha dato un compito molto delicato e spero di poterlo portare a termine. Quasi ogni giorno mi reco a Mussomeli dove incontro i confrati. Leggo i verbali. Sto dando un’occhiata alle tombe sociali Cerco di capire. Della lettera di dimissioni so che esiste, ma neppure io ne conosco il contenuto. Ritengo però che bisogna guardare avanti, seppellire il passato, ridisegnare un comune cammino di condivisa solidarietà confraternale. Circa i riti della Quaresima confido che si possano svolgere, senza prime donne né platealità, ma nell’autentico spirito cristiano, dando precedenza ai confrati anziani nell’indossare le tuniche più preziose ed ambite. Per le processioni devo capire come funzionano,  chiedere al parroco e ai confrati”. (di R.M.)

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