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Mussomeli, allagamenti in via Santa Croce e Comune impegna 10.000 euro dopo 9 anni di battaglie legali

Carmelo Barba

Mussomeli, allagamenti in via Santa Croce e Comune impegna 10.000 euro dopo 9 anni di battaglie legali

Mer, 14/02/2018 - 11:32

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MUSSOMELI –  Ben nove anni di battaglie legali per inchiodare Comune e Caltaqua alle proprie responsabilità circa gli allagamenti che dal lontano 2009 puntualmente si verificano in casa dell’ottuagenario Vincenzo Costanzo in via Santa Croce. Allagamenti da sempre addebitati dal proprietario dell’immobile a Caltaqua, ritenuta responsabile a seguito di lavori di scavo eseguiti in strada, appunto nel 2009, stante che mai prima di allora si sarebbero verificati in quella casa vecchia di sessant’anni.
A seguito di condanna da parte del Tribunale di Caltanissetta, il Comune ha dovuto impegnare 8.000 euro “Al fine di acquisire le provviste per l’esecuzione di lavori stradali nella Via Santa Croce in corrispondenza dell’immobile del Sig. Costanzo Vincenzo.”
E così la Giunta municipale con propria delibera, lo scorso dicembre ha assegnato al Dirigente dell’area tecnica 10.000 euro, “Per i lavori di cui in oggetto la cui mancata esecuzione comporta danni gravi e certi per l’Ente”. La somma di Euro 8.000 sarà versata su un apposito Conto corrente aperto su disposizione del Tribunale di Caltanissetta e intestato al CTU Dott. Ing. Giuseppe Galanti.
Andiamo con ordine. Lo scorso anno, Caltaqua ed il Comune di Mussomeli furono condannati in Tribunale per gli allagamenti da anni denunciati da Costanzo. Il giudice monocratico Nadia Marina La Rana, con la sentenza n. 265 del 6 giugno 2017, accolse il nuovo ricorso di Costanzo che chiedeva venisse ottemperata l’ordinanza resa del Tribunale di Caltanissetta il 5 dicembre 2013 che imponeva, già 4 anni prima al Comune e a Caltaqua, di rimuovere la cause delle infiltrazioni all’immobile di Costanzo.
Da parte sua Caltaqua s’era costituita in giudizio chiedendo l’inammissibilità del ricorso sostenendo di avere già adempiuto agli obblighi derivanti dall’ordinanza del Tribunale. Di fatto però Costanzo, pur ammettendo che erano stati eseguiti più lavori in quella via, aveva continuato a lamentare infiltrazioni, addirittura denunciando che le stesse erano peggiorate. Il giudice si avvalse quindi della perizia del CTU, ingegnere Maurizio Mela, che aveva accertato le infiltrazioni sia durante le precipitazioni atmosferiche senza erogazione idrica, sia durante l’erogazione idrica senza precipitazioni.
Il perito aveva messo nero su bianco come: “Le cause principali e scatenanti le infiltrazioni esistenti nell’immobile Costanzo siano da addebitarsi alla violenta azione erosiva di acque di origine antropica, contraddistinte da elevata velocità ed energia, non adeguatamente ed efficientemente regimentate”. Le cause, insomma, erano dovute a un “non adeguato impianto idrico e fognario”.
Il giudice quindi, accogliendo il nuovo ricorso di Costanzo, dispose l’attuazione dell’ordinanza cautelare del 2013 da parte del Comune e di Caltaqua e nominò l’ing. Maurizio Mela direttore dei lavori per l’esecuzione delle opere (il quale però, lo scorso 6 giugno rinunciò all’incarico, essendo impossibilitato, e venne nominato al suo posto l’ing. Giuseppe Galanti). Inoltre condannò Comune e Caltaqua a rifondere le spese legali a Costanzo ed al pagamento della parcella del consulente.
A distanza di mesi, (e di anni dalla prima denuncia) adesso si dovrà provvedere alla realizzazione di opere risolutive ad eliminare gli allagamenti in quella casa come da dispositivo di sentenza dove si legge: “Rilevato che la consulenza tecnica d’ufficio ha individuato alle pagine 43 e ss. le opere che debbono essere realizzate per la risoluzione dei fenomeni e, quindi, per l’eliminazione delle cause delle infiltrazioni”. Opere che prevedono “la ricostruzione delle condotte fognarie esistenti, il rifacimento dell’acquedotto ed il potenziamento del sistema di drenaggio urbano, o, in alternativa, la costruzione di un cunicolo per l’alloggiamento dei servizi all’interno del quale ubicare le infrastrutture a servizio del cittadino, opere queste che risolverebbero in radice il problema”.
Poiché però tali opera nell’immediato sono di difficile attuazione, è stata disposta: “La realizzazione di una trincea drenante a tergo della parete Costanzo sul lato strada e relativo al convogliamento delle acque in fognatura, nonché nella impermeabilizzazione del parametro murario e rispristino dello stato dei luoghi del seminterrato, come da progetto e rilievi allegati alla relazione”. (ROBERTO MISTRETTA)

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