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Delia. Inaugurate le panchine rosse contro il femminicidio in Piazza Sant’Antonio.

Redazione 1

Delia. Inaugurate le panchine rosse contro il femminicidio in Piazza Sant’Antonio.

Lun, 19/02/2018 - 21:10

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DELIA. <<Sono convinto che il segreto per percorrere speditamente la strada del pieno rispetto dell’identità femminile non passa solo per la denuncia, pur necessaria, delle discriminazioni e delle ingiustizie, ma anche e soprattutto per un fattivo quanto illuminato progetto di promozione, che riguardi tutti gli ambiti della vita femminile, a partire da una rinnovata e universale presa di coscienza della dignità della donna>>. Con queste parole di Giovanni Paolo II, pronunciate da Don Lino De Luca parroco delle chiesa Santa Maria Odigitria, si è chiuso il quarto incontro “Un sogno per domani” sul femminicidio e la violenza di genere, organizzato dall’assessorato ai Servizi sociali del Comune, che si è svolto ieri mattina nell’aula consiliare del palazzo municipale. Subito dopo sono state inaugurate tre panchine rosse in piazza Sant’Antonio (nella foto). L’evento, al quale in tanti hanno preso parte, dalla forte connotazione simbolica è avvenuto al culmine di una giornata che ha visto un ampio e partecipato dibattito con in prima fila il presidente del consiglio comunale Tony Di Caro, il vice sindaco Calogero Lo Porto, che ha portato i saluti del sindaco, le assessore Piera Alaimo e Letizia Strazzeri, Vera Squatrito e Giovanna Zizzo, mamme rispettivamente di Giordana e Laura vittime del femminicidio, la scolaresca della scuola media “Luigi Russo” di Delia che ha dato un forte contributo di iniziative e di idee all’incontro e la psicologa Gisella Vilardo. Le tre panchine rosse, di cui due sono state intitolate a Giordana Di Stefano e Laura Russo, recano scritte alcune citazioni frutto del lavoro delle alunne e degli alunni della scuola media. Si tratta di frasi per far riflettere, semplici ma significative. <<Il silenzio aiuta il carnefice non la vittima. Basta femminicidio>>. <<Scambiare l’amore con la violenza e come scambiare la prigione con la libertà>>. <<La violenza è per gli uomini che non sanno ragionare>>. Quello che è passato alla fine è un messaggio di lotta e di speranza per una società migliore, basata sulla dignità umana e sul rispetto di ogni persona. Un messaggio che ha privilegiato da una diversa prospettiva la ragione, il diritto e la libertà. Un messaggio forte, a tratti commovente, toccante, testimoniato dalle parole di Vera Squatrito e Giovanna Zizzo che hanno evidenziato alcuni aspetti importanti del fenomeno della violenza di genere, come il linguaggio, la parola che uccide, che denigra, che annienta dentro. <<La nostra – hanno detto – è una missione di sensibilizzazione e le panchine rosse devono restare dentro di voi come simbolo permanente, come monito per bloccare la violenza che può sempre emergere. Perchè nessuno deve toglierci il dono della vita>>. Il lancio di palloncini rossi, con il quale si è voluto segnalare la speranza in un futuro migliore, ha segnato la fine della manifestazione per dire no al femminicidio e alla violenza.

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