GELA – Il Tribunale si Gela ha assolto “perche’ il fatto non sussiste” i quattro imputati, tra manager Eni e tecnici, in relazione a tutti i reati contestati (omessa bonifica, danneggiamento aggravato e omissione dolosa di cautele a tutela dei lavoratori) nell’ambito del procedimento penale relativo alla bonifica della Vasca A zona 2 della raffineria di contrada Piana del Signore. Secondo l’accusa – che aveva chiesto per ciascuno la condanna a un anno e mezzo – la bonifica della Vasca non era stata effettuata in maniera corretta, comportando la contaminazione delle matrici ambientali adiacenti e l’esposizione dei lavoratori alle sostanze presenti. L’istruttoria dibattimentale ha accertato invece che non vi e’ stata alcuna contaminazione generata dalla vasca nelle matrici circostanti e che la barriera realizzata a protezione dell’area marina antistante garantisce l’isolamento della contaminazione dentro al sito, come era stato sostenuto dai legali, gli avvocati Gualtiero Cataldo, Salvatore Panagia e Carlo Autru Ryolo. E’ stato altresi’ accertato che il cantiere di bonifica della vasca e’ stato organizzato e gestito adottando tutte le precauzioni previste dalla legge a tutela dei lavoratori. Il giudice Miriam D’Amore ha assolto nel merito nonostante per due capi d’imputazione (omessa bonifica e danneggiamento aggravato) fosse maturato il termine di prescrizione.